Sento che l’argomento della “centratura” o della “mancata centratura” sarà un argomento cruciale negli anni a venire. Domandandomi le ragioni di questa mia sensazione ho cercato di darmi una possibile risposta. Quella che la psicologia definisce clinicamente “schizofrenia” (dal greco “divisione”) è il destino dell’umanità che procede in modo ambivalente: sente con il corpo e le budella delle cose e ne professa delle altre. È fare un lavoro che non si sente “proprio”, dire delle cose che non si pensano e che non ci appartengono per compiacere qualcuno, intrattenere per scelta dei rapporti che non rappresentano nulla per noi. L’antidoto della schizofrenia e dell’alienazione è l’interezza, la centratura e fin qui sarebbe anche banale a dirsi, ma vediamo di approfondire. Se si sta nel centro, sede dell’anima, si capisce che ogni personaggio esiste perché esiste l’anima che vive queste diverse esperienze e quindi si capisce che tutti i raggi portano al centro, vale a dire che tutti i personaggi che interpretiamo sono delle “rappresentazioni di parti di noi”; a dire il vero più che “capirlo” lo si sente. Questo dunque è lo schema.
La schizofrenia è quando i personaggi vanno per i fatti loro, quando non c’è un “regista” perché il centro della ruota non c’è più. In realtà non è corretto dire che non c’è più perché l’anima ovviamente c’è sempre; solo che la ripetuta esperienza di non aver più contattato questo “centro” da un bel pezzo, fa sì che si possa cadere nella convinzione che questo “centro” davvero non ci sia più. La ricetta quindi per non rischiare di cadere in questa “trappola” è quella di tornare sempre al centro prima di passare ad un nuovo personaggio ed interpretare un’altra parte. Non bisogna in alcun modo passare da un raggio a un altro senza transitare, almeno brevemente, per il centro. Il centro serve per assorbire le energie del raggio, scaricare come in un hard disk le esperienze vissute e le emozioni provate, perché siano metabolizzate dall’anima e integrate nell’esperienza globale. Dopo di ciò si possono proiettare quelle stesse energie, ripulite delle emozioni specifiche raccolte, su di un altro raggio. L’esperienza di passare dal centro fa sì che non si possa confondersi: al centro c’è solo la coscienza dell’’anima, unica vera identità di questa vita. C’è chi sta sempre fermo al centro per paura, ma la vita dell’uomo è fatta per sperimentare e creare e sarebbe assurdo non farlo; occhio però a tornare sempre al centro! Occorre tenere a mente la ruota e sapere che quando si impersona qualcuno si è su di un raggio. Non bisogna mai passare direttamente da uno all’altro per la fretta; è infatti l’esperienza continua del non avere centro a convincerci di essere frammentati. Tornare al centro è anche qualcosa che aiuta a disidentificarsi dai singoli ruoli, impedendoci di considerarli totalizzanti. Vediamo ora che cosa significa in pratica “passare dal centro”. Questa fase consiste nel fare una pausa nella quale non si è nessun personaggio: si respira con il vento, si giace con la terra, si ride e si sobbalza con il fuoco e si è fluidi come il fiume che scorre. La chiave è essere tutt’uno con gli elementi della nostra vita sulla terra. Al centro infatti, dove c’è l’anima, c’è il fuoco, la terra, l’aria e l’acqua, intese come energie primordiali indefinite. Il concetto è che ogni personaggio risponde ad una personificazione molto specifica di una certa energia. Il fuoco ad esempio potrebbe essere un’insegnante che infiamma le menti dei suoi allievi, oppure un militare che combatte per un ideale, oppure ancora un atleta che corre o un capufficio arrabbiato; l’acqua potrebbe essere un poeta che si emoziona guardando una montagna, o un pesce che nuota, o una mamma che culla il suo bambino o ancora un guaritore. Ebbene, questi personaggi non sono integralmente il fuoco o l'acqua, che stanno nel centro in quanto sono archetipi generali. Il fuoco la terra l’aria e l’acqua che stanno nel centro sono gli archetipi di base con le cui energie noi di volta in volta edifichiamo delle realtà specifiche lungo i vari raggi della nostra azione nel mondo materiale. Occorre quindi sempre ritornare nell’indefinito prima di definirsi nuovamente. L’uomo spesso non fa questo perché ha paura dell’indefinito, ha paura che nulla di ciò che egli è possa sopravvivere nell’indefinito, ma è proprio qui la salvezza: l’uomo deve sperimentare proprio che esiste senza essere nessun personaggio. L’esperienza dell’esistenza anche nel centro, dove non c’è nulla di definito, è l’unica che ci fa capire che non esistono solo le cose definite e già manifestate, ma che tutte le cose che hanno forma derivano dalla “non forma” che sta al centro e che anzi essa è l’unico vero collegamento con l’intera Creazione e se mai dovessimo sentire un senso di “appartenenza” è certamente con quella che dovremmo sperimentarlo. Astro Nashira - aurelia bracciforti - 29 Novembre 2024
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Qualcuno mi ha contattata personalmente per chiedermi un mio parere su quel che sta succedendo in Medio Oriente e quindi rispondo qui, esprimendovi il mio punto di vista.
Valutate voi quanto vi può risuonare e decidete se è per voi accettabile o meno. Già normalmente ciò che vediamo della realtà riflette il nostro personale approccio alla realtà stessa e non ha quindi una sua oggettività intrinseca. Su questo “substrato psicologico personale” si depositano i molti tasselli della realtà che vengono attualmente “costruiti”, con il solo scopo di spaventare la gente e abbassare le vibrazioni dell'umanità, per trascinarla in un buco nero di disperazione. Nessuno sta dicendo che in Medio Oriente non stia succedendo nulla, ma la narrazione, le immagini proposte con insistenza e il senso di catastrofe globale incombente hanno il preciso scopo che ho spiegato sopra. Così come tre anni fa i numerosi camion che trasportavano bare a Bergamo non erano del tutto reali e la gravità attribuita al covid non era corrispondente a quel che veniva detto (basta confrontare anche adesso a posteriori quale era stata la percentuale di morti nella fascia di età 0-60 anni fra le persone sane), allo stesso modo ora sappiamo che verremo terrorizzati con l'incubo di una guerra nucleare (che non ci sarà). Certo attraverseremo delle difficoltà economiche e sociali, ma la difficoltà maggiore sarà quella di rimanere “centrati” in mezzo alla bufera di informazioni, di emozioni e di suggestioni, molto spesso create appunto con lo scopo preciso di cui ho detto sopra. Perché succede tutto ciò allora? Perché ci sono forze contrapposte in campo, come sempre ci sono state nella storia dell'umanità e queste si fanno più evidenti nell'imminenza di un grande cambiamento. Ovviamente queste stesse forze sono anche dentro di noi; avrete infatti tutti in mente come alla vigilia di una grande svolta personale nella nostra vita siamo assaliti da dubbi e si presentano miriadi di difficoltà materiali e “apparentemente oggettive”? Se solo ogni singolo uomo si rendesse conto della sua “divinità” e del potere creativo che questa gli permette, capirebbe in un secondo perché certe forze abbiano quindi interesse a spaventarlo, denigrarlo, farlo sentire in colpa e in definitiva “annichilirlo” nel suo reale potere... Ma un mondo diverso è comunque alle porte e non perché lo dico io, ma perché energie di trasformazione poderose sono all'opera in questo momento, energie che stanno addirittura cambiando la natura stessa della materia dal suo interno e questo non è privo di conseguenze per il futuro della vita sulla Terra... (vi consiglio di visionare questo video dell'astrofisica Giuliana Conforto per farvi un'idea https://www.youtube.com/live/cIT7ipI0yRo?si=v10rZE1Zzi7yvHPe) Certo, come sempre, non ci si può aspettare che il nuovo nasca dal vecchio senza traumi... almeno per quel che concerne il piano terrestre! È come un “parto”. E attualmente siamo stretti nel canale del parto e possiamo solo agevolare consapevolmente questo processo! Cerchiamo di avere fiducia nel fatto che noi stessi a livello di umanità ci siamo creati questa “sfida” e queste difficoltà da affrontare, per crescere in consapevolezza e che non c'è nessuno là fuori che possa avere il potere di creare queste condizioni, se non avessimo voluto porci noi stessi in questa situazione. Facciamoci anche una semplice domanda: perché terrorizzarci con qualcosa su cui non abbiamo alcun potere, ad esempio una guerra? Semplicemente per aumentare il nostro senso di impotenza! Se succedesse infatti una tragedia al nostro vicino di casa, noi potremmo renderci utili, aiutare e avere la sensazione di aver potuto cambiare il corso degli eventi... Diverso è invece con tragedie mondiali su cui non abbiamo potere... Una volta accettato che quindi questo “gioco al terrore” è messo in piedi apposta per annichilirci (e che da un certo punto di vista siamo stati noi stessi a creare queste condizioni) non resta che capire che l'unica azione utile è quella di rinsaldarci e andare invece fermamente nella direzione di occuparci sempre più capillarmente della nostra realtà interiore e di quella immediatamente circostante, le uniche su cui possiamo sperimentare di avere potere. Il primo potere è infatti quello all'interno di noi stessi, quello che ci rende capaci di coordinare le nostre varie parti a volte in conflitto verso un'azione mirata che possa avere efficacia nella realtà. Immaginando quel che ci verrà proposto dall'esterno nel prossimo futuro, cerchiamo quindi di volta in volta di capire quanta di questa pressione mediatica siamo in grado di reggere senza subirne le conseguenze a livello vibratorio e soprattutto cerchiamo di essere presenti e attivi nella nostra vita personale e con l'ambiente delle persone che frequentiamo, trovando ogni giorno delle occasioni che ci facciano sentire utili e che mettano alla prova la nostra capacità di trasformare la realtà in cui viviamo nella direzione voluta. Alleniamo quindi ogni giorno la nostra “divinità” e ci accorgeremo strada facendo che non abbiamo alcuna ragione di temere nulla, perché tutto quello con cui ci dovremo personalmente confrontare è qualcosa che ci appartiene: è la nostra sfida personale che ci farà crescere. Capiremo quindi che, anche all'interno di sconvolgimenti apparentemente “mondiali”, ognuno avrà la sua parte da vivere e che questa sarà solamente in funzione di quanto detto poco sopra. Vi abbraccio Aurelia Bracciforti – Astro Nashira Salve a tutti!
Questo articolo spiega, ancora più nei dettagli, come occorre guardare agli aspetti difficili del tema natale, allo scopo di osservare quali sono le ragioni che stanno dietro a quel tipo di comportamenti e attuare su di sé il necessario intervento. Prendiamo come esempio il tema di quattro individui che sono accomunati dalla tendenza ad essere “inconcludenti”. Apparentemente dunque hanno tutti lo stesso problema, ma le cause di questa “inconcludenza” sono diverse e quindi saranno necessariamente diversi i modi per risolvere la questione. In ogni caso che analizziamo distinguiamo 4 passaggi. Il primo è l' ASPETTO astrologico che inclina a una certa specifica meccanicità. Il secondo è stanare il FUGGIASCO (scoprire il VANTAGGIO) Il terzo è capire qual è il TALLONE D'ACHILLE (ciò di cui abbiamo PAURA) Il quarto è l' AZIONE che dobbiamo compiere dentro noi stessi per allinearci in modo funzionale alla nostra natura integrale. ESEMPIO 1 ASPETTO Esempio: Lilith in Vergine mi fa percepire una realtà nella quale io non sono mai abbastanza adeguato per agire e mi racconto che appena lo sarò , potrò agire. Il FUGGIASCO (il vantaggio) Secondo questo esempio il vantaggio è che sicuramente non rischio di sbagliare o fare brutta figura e così continuerò a essere ben visto dagli altri. Il TALLONE D'ACHILLE (la paura) In sostanza temo il giudizio degli altri. L'AZIONE interiore da fare. Il lavoro consiste nell'imparare a lasciare liberi gli altri di essere come sono, senza giudicarli ma sentendoci ugualmente liberi di prendere ogni eventuale contromisura se lo riteniamo necessario, rispetto a quello che fanno. Infatti quando noi “giudichiamo” gli altri ci predisponiamo poi a sentire su di noi gli altri come “giudicanti”. Ora abbiamo sperimentato tutti che questo giudizio ci esce “meccanicamente” di fronte a certe circostanze che possono presentarsi, quindi non ha senso nessuna recriminazione del tipo “non avrei dovuto....non è giusto che....”. Le recriminazioni sul passato non servono a nulla, in quanto noi facciamo sempre, in un dato momento, l'unica cosa che siamo in grado di fare! Serve piuttosto che un momento dopo che ci è uscita la reazione meccanica, con un atto preciso della nostra volontà, lasciamo libero l'altro di essere come è. Il che come abbiamo visto, non ci impedisce di intervenire come ci sembra meglio sulle sue azioni se ci disturbano. A poco a poco, smettendo noi di giudicare, non ci sentiremo più giudicati. Funziona così e funzionerà sempre così, perché è una Legge Universale! ESEMPIO 2 ASPETTO Esempio: Congiunzione Venere-Marte mi fa percepire una smodata esigenza di perfezione, per cui tendo a non prendere iniziative finché tutte le circostanze non si allineano perfettamente in modo che io abbia la garanzia che il risultato del mio agire sia perfetto. Il FUGGIASCO (il vantaggio) Secondo questo esempio il vantaggio è che l'immagine che ho della mia perfezione interiore non viene intaccata. Temo molto di non essere perfetto e di scoprire che anche il mondo non lo è; pertanto evito di mettermi nella condizione ipotetica di scoprirlo. Il TALLONE D'ACHILLE (la paura) In sostanza temo di scoprire i miei limiti e i limiti della realtà nella quale mi sono incarnato. L'AZIONE interiore da fare. Il lavoro consiste nel cominciare a guardare il mondo con empatia per come è, accettando le imperfezioni proprie del fatto che tutta la realtà è sempre in divenire e io mi inserisco semplicemente nel flusso di questo divenire per dare la forma che voglio alle cose. In questa mia azione incontro necessariamente dei limiti: i miei personali di quel momento, quelli che le circostanze mi impongono... Bene, è perfetto così, sempre! Perché esiste un Tutto cui io appartengo che obbedisce a Leggi che io non posso comprendere e quei limiti non sono i miei limiti, ma i limiti di quelle Leggi. Accettare di avere dei limiti è il modo migliore per permettersi di esprimersi, perché scopro dove stanno questi limiti solamente esprimendomi e solitamente....stanno molto ma molto più in là di quel che pensavo! ESEMPIO 3 ASPETTO Esempio: Marte quadrato o opposto a Saturno mi fa percepire una realtà nella quale io ho sempre qualcuno o le circostanze stesse che sembrano opporsi alla mia volontà di espandermi, in poche parole ho sempre un nemico che mi ostacola. Il FUGGIASCO (il vantaggio) Secondo questo esempio il vantaggio è che posso dare la responsabilità a questo “nemico” per il fatto di non essermi espresso. Il TALLONE D'ACHILLE (la paura) In sostanza non mi prendo la responsabilità di coordinare le mie contraddizioni interne e trovo una colpa “fuori”... perché un colpevole ci deve pur essere!. L'AZIONE interiore da fare. Il lavoro consiste nel riconoscere che dentro di noi convivono due modalità di voler realizzare le cose: una è Marte, che non pianifica, ma si muove su base istintiva; persa la spinta potrebbe fermarsi. L'altra è Saturno, che si muove solo se ha dei piani precisi; senza quelli non parte. Queste due parti devono essere necessariamente rappresentate se vogliamo intraprendere un'azione che porti ad un risultato. Come ho detto in tanti dei miei video si tratta di ascoltare le ragioni dell'uno e dell'altro e poi farci “regista” delle situazione e stabilire quanta parte di programmazione saturnina può essere sopportata da Marte e quanta parte di irruenza marziana può essere sopportata da Saturno. In parole povere necessiteremo per quell'azione di quel minimo di programmazione che serve a Saturno per sentirsi a posto e poi potremo dare il via all'azione di Marte! ESEMPIO 4 (è una declinazione diversa dell'esempio 3, in quanto anche qui ci sono due che pensano di essere “nemici”). ASPETTO Esempio: Luna quadrata o opposta a Mercurio mi fa percepire una realtà nella quale io ho sempre dei motivi per rimettere in discussione le scelte che ho fatto. Eppure... quando le ho fatte mi sembravano allineate con quello che volevo! Il FUGGIASCO (il vantaggio) Secondo questo esempio: il vantaggio è che posso continuare a vivere in un mondo “infantile” dove, siccome sono incerto, non riesco a prendere una strada definita, assumendomene la responsabilità. Il TALLONE D'ACHILLE (la paura) In sostanza non mi prendo la responsabilità di coordinare le mie contraddizioni interne e mi rifiuto inconsciamente di crescere, perché ho paura di crescere, oppure potrebbe non piacermi il mondo degli adulti. L'AZIONE interiore da fare. Come per l'esempio precedente (Marte-Saturno), anche qui si tratta di prendere atto che dentro di noi convivono due impulsi che ci spingono a fare le scelte della nostra vita: una è la suggestione emotiva (Luna), l'altra è la convinzione razionale (Mercurio). Va da sé che una scelta fatta tenendo in considerazione solo una di queste due parti, è destinata ad essere rimessa in discussione quando l'altra parte rivendica il suo! Queste due parti devono essere necessariamente rappresentate se vogliamo fare una scelta che riusciamo a portare a termine e che duri nel tempo. Ciò significa che dobbiamo “mediare”, dando ad ogni istanza una parte di quello che chiede, ma non tutto! Questo è il senso del diventare adulti, unica condizione che permette di costruire la realtà. Buon lavoro! aurelia bracciforti - astro nashira Salve a tutti! Poiché qualcuno mi ha posto la domanda su quale possa essere una "frase magica" da dirsi per lasciarsi liberi di essere come siamo, vi propongo alcuni elementi di riflessione. In realtà può in parte essere utile quanto si pensa a proposito degli altri..."se tizio ha diritto di esistere per come è, perché non devo averlo io?" Tuttavia vi voglio stimolare con degli approfondimenti. Il problema principale del perché noi non consentiamo agli altri di essere come sono o a noi stessi di essere come siamo è perché noi sotto sotto pensiamo che ci sia un modo di essere “giusto” e un modo “sbagliato” intesi come “assoluti”. In realtà quando noi mettiamo in dubbio il diritto nostro o degli altri di essere come sono/siamo, pensiamo che possa esistere qualcosa come “essere sbagliati"; questo pensiero è assurdo perché non ci sono cose "sbagliate" e nemmeno persone "sbagliate" sul piano terrestre, ma proprio in senso letterale: nemmeno gli assassini sono fuori posto!... Perché, essendo che su questo piano terrestre il gioco della contrapposizione è proprio lo strumento attraverso il quale diventiamo consapevoli di noi stessi (vi ricordo Socrate: “Uomo, conosci te stesso!”) quindi l'assassino e il Male in generale non potrebbero non esistere....bisogna pacificarsi con questa cosa! Ora vi spiego perché. Come facciamo infatti a capire chi siamo? Differenziandoci magari dall'assassino o dal ladro o molto più semplicemente dal modo in cui agisce un'altra persona in una certa situazione. Per “individualizzarci” occorre infatti confrontarci, vedere che l'altro è staccato, diverso... almeno su questo piano duale! Anche il bambino quando, se ricordo bene verso i 7/8 mesi, diventa completamente consapevole di essere staccato dalla madre, da quel momento comincia ad “individualizzarsi”. Vorrei però anche precisare che, lasciare che l'altro sia quel che è, non vuol dire affatto che noi non abbiamo il diritto/dovere di cercare d'impedirgli certe azioni se sono interpretate da noi come dannose per noi o per altri che intendiamo difendere... In sintesi: chi vive borseggiando la gente sugli autobus non è “sbagliato”....ma io ho tutto il diritto di fermarlo se mi nuoce o nuoce ad altri, pur senza essere autorizzato a considerarlo “sbagliato”... Queste sono alcune cose che volevo sottolineare. Inoltre, riguardo alle difficoltà che ha una data persona nel percorso di consapevolezza non possiamo non contemplare l'azione che produce la legge dell'Ottava (o del Sette come molti la chiamano). Ovviamente questa è una Legge Universale che si applica a tutto ciò che esiste, non solo ai nostri sforzi nella direzione della consapevolezza, ovviamente...! Detto in parole povere questa Legge funziona così: quando noi ci distacchiamo da un vecchio modo di agire o di pensare e lo facciamo sempre perché in qualche modo è intervenuto quello che Gurdjieff chiama "shock addizionale", cambiano le nostre vibrazioni e per un tratto di strada il nostro cammino può essere apparentemente facile e veloce nella nuova direzione. Entro un breve lasso di tempo tuttavia, è come se si esaurisse la nostra spinta ed arriva un momento dove, se non applichiamo un ulteriore sforzo, ricadiamo nella meccanicità e non riusciamo a staccarci dal circuito vibratorio precedente; anzi quel che notiamo è che ci sembra di tornare indietro rispetto agli avanzamenti che avevamo fatto nella comprensione: tendiamo quindi a ripiombare nel "sistema vibratorio" che ci stavamo accingendo ad abbandonare. Questo è perfettamente normale e frutto appunto di una Legge, ed è importante saperlo (viene descritta bene in questo video del canale che vi ho segnalato, anche se in maniera per me un po' troppo cervellotica (https://youtu.be/CmCzKJTiIpo). L'importante è sapere che esiste questa Legge e quindi non stupirsi di quello che ci succede quando facciamo qualche avanzamento e poi ci sembra di ricadere. Accorgerci che stiamo “ricadendo nel passato” serve a "mantenerci sul pezzo" e attenti e "non meccanici". Se vediamo che sta succedendo dobbiamo semplicemente essere ancora più risoluti nella direzione che desideriamo e applicare un'ulteriore attenzione e forza. Per fare un esempio pratico: se stiamo guidando in autostrada belli sereni e ad un certo punto arrivano delle forti raffiche di vento che tendono a spostarci lateralmente, cosa facciamo noi d'istinto? Afferiamo saldamente il volante e guidiamo con assoluta concentrazione e cura. Ecco! Questo va fatto anche per quel che riguarda il nostro “percorso di consapevolezza”, come usa chiamarlo.
Ogni recriminazione del tipo “ecco..vedi...però....avevo capito delle cose e adesso sono tornato indietro....” oltre a non servire assolutamente a nulla, dimostrano la nostra non conoscenza di queste Leggi Universali e la non conoscenza delle Leggi si ritorce sempre a nostro danno (soprattutto quella delle Leggi Universali!) Sarebbe come uscire in una giornata di pioggia e passare il tempo a dire "ecco vedi però...mi sto bagnando!" nessuno lo direbbe! Comunque ricordiamoci, come linea-guida, che non c'è mai differenza fra il piano della vita pratica e i piani spirituali. I comportamenti richiesti sono gli stessi! aurelia bracciforti - astro nashira Cari tutti quanti, in questo periodo sono tante le persone che mi scrivono, ad di là della richiesta di consulti astrologici, per raccontarmi il loro profondo disagio, di un tipo o dell'altro, tanto che, oltre a rispondere appena posso a tutti, sento la necessità di dirvi il mio parere riguardo a questo.
Cominciamo col dire che la scelta che ognuno di noi ha fatto di scendere in questa dimensione non è stata fatta per venire qui a girarci i pollici o camminare su un tappeto rosso fra due ali di folla acclamante, e se anche così fosse le sfide sarebbero di genere più interiore, ma ci sarebbero comunque. Molti di noi pensano che, se ognuno fa un lavoro interiore di conoscenza di sé, strada facendo i problemi dovrebbero scomparire, perché si sono sciolti dei nodi, si è ampliata la consapevolezza e quindi “certe cose non dovrebbero più succedere” e, se succedono, è perché stiamo sbagliando o non abbiamo ancora compreso qualcosa. Questa seconda definizione, cioè quella di non avere ancora “compreso” è in qualche modo la più corretta, nel senso letterale del verbo “comprendere”. Se io dico “Abbiamo pagato 30 euro compresa la spedizione” significa che questa “spedizione” io la considero facente parte dell'acquisto. Allo stesso modo dobbiamo “comprendere” la realtà che ci circonda, perché fa parte della nostra vita, cioè la nostra vita in qualche modo la deve “comprendere”, nel senso di inglobarla e sentirla come parte di sé. In questo momento storico in particolare, si fa più pressante la necessità di “comprendere” la realtà poiché, finché non lo facciamo, soffriamo molto dato che ce ne sentiamo “separati”; di conseguenza viviamo la realtà come qualcosa di esterno a noi, che ci minaccia o ci attacca, mentre in verità è parte di noi così come noi siamo parte di essa. Molte persone che cercano la consapevolezza di sé, cadono purtroppo nell'errore di occuparsi della comprensione di ciò che accade loro, magari attraverso un'interpretazione simbolica di ciò che la realtà rimanda loro, ma sempre nell'ottica di giudicare questa realtà come “piacevole o spiacevole”, “giusta o sbagliata”, “positiva o negativa” e, come dicevo prima, eventualmente colpevolizzandosi che incontrano ancora delle realtà “negative”. Qui sta l'inghippo! Ed è la pretesa, che noi in genere abbiamo, di giudicare il singolo fotogramma nel quale siamo immersi. senza poter avere una visione “onnicomprensiva” di esso nella storia globale delle nostre discese su questo piano. Mi spiego: Potremmo trovarci a non avere soldi per riparare un paio di scarpe. Ma siamo sicuri che questa sia una sfortuna? Potremmo scoprire un talento e diventare dei maestri calzaturieri! Ma questo, in un tempo lineare, è destinato a verificarsi in seguito e noi, per ora, non lo vediamo... Potremmo trovarci ad essere senza un tetto sopra la testa e imparare a sopravvivere. Siamo sicuri che sia una disgrazia? Al momento possiamo non vedere che questo nostro imparare a cavarcela sarà un servizio e un insegnamento che daremo ad altri in un momento di difficoltà sociale. Ma questo, in un tempo lineare, è destinato a verificarsi in seguito e noi, per ora, non lo vediamo... Potremmo trovarci ad avere dei disturbi fisici penalizzanti e non riuscire ad uscirne. Siamo sicuri che sia una sfortuna? Forse dobbiamo “comprendere” quella malattia e trovarvi una soluzione a cui nessuno aveva ancora pensato! Oppure non superare lo stato di malattia, ma sviluppare grazie ad essa dei talenti che se non ci fosse stata e non ci avesse obbligati a stare fermi, non avremmo sviluppato. Ma questo, in un tempo lineare, è destinato a verificarsi in seguito e noi, per ora, non lo vediamo... Cosa manca quindi drammaticamente in questa nostra vita? La FIDUCIA! Ora, finché noi pensiamo che questa “fiducia” la dovremmo riporre in qualcosa o qualcuno che non siamo noi, i casi sono due: o identifichiamo questo “qualcuno” come un Creatore e ci fidiamo di ciò che Lui dispone giorno per giorno nella nostra vita, oppure potremmo considerarci “condannati” dalla vita che attualmente ci sta capitando e ci sovrasta! In verità non è così. Ciò che alcuni identificano come “Creatore” è in senso esteso la Coscienza Universale di cui noi siamo parte. Fra l'altro anche in un'idea di “Universo” che prevede un Creatore, è esplicitamente detto che gli esseri umani sono “scintille divine”, quindi sono, cioè “siamo” il fuoco stesso della Creazione! In poche parole e riassumendo questo “discorsone”... Se non ci fidiamo dell'Universo, e di ciò che esso predispone per noi, non potremo mai fidarci di noi e delle nostre capacità, perché siamo la stessa cosa! I problemi che l'Universo ci pone e la nostra capacità di superarli sono tutt'uno, fanno parte della stessa sceneggiatura, come il tuorlo e l'albume sono parti dell'uovo; e il guscio, cioè la nostra realtà materiale in cui avviene questa rappresentazione, esiste solo per contenere entrambe le parti, perché interagiscano nel modo migliore fra di loro. Il progetto prevede che all'interno dell'uovo, cioè di questa sceneggiatura, avvenga un processo alchemico, dove alcune parti si ingrandiscono e si sviluppano ed altre vengono consumate fornendo l'energia necessaria all'intero processo, finché non esisterà più il tuorlo e l'albume, ma una nuova creatura che “buca” la realtà (il guscio) e nasce al Mondo... Prima riusciamo ad afferrare la grandezza di tutto questo e prima ci liberiamo di ogni peso! aurelia bracciforti – astro nashira Salve a tutti!
Oggi vi voglio proporre una poesia che molti probabilmente già conosceranno: “Itaca” di Konstantinos Kavafis. Ve l'ho “pescata” perché risuona con gli auguri per il Nuovo Anno 2023 che voglio farvi. Prima leggetela e poi vi farò i miei auguri. Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, né nell’irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l’anima non te li mette contro. Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti - finalmente e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va' in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti. Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo sulla strada: che cos’altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare. - Konstantinos Kavafis - Questa poesia ci ricorda che il viaggio della vita consiste nel capire la meraviglia che siamo e come tale andrebbe vissuto. Non stiamoci quindi troppo “con il fiato sul collo” per le cose che non siamo ancora riusciti a capire o che nonostante le abbiamo capite non riusciamo ancora ad accettare o nei confronti delle quali non riusciamo ancora ad essere maggiormente assertivi. Il viaggio è lungo e ci si riproporranno sicuramente altre occasioni dove “sperimentarci”! Viviamo la nostra vita con leggerezza! Qualsiasi cosa possa “succederci” è lì per noi e per la nostra evoluzione, ma non rompiamoci la testa per essere particolarmente “prestazionali” come ci insegna questa società. Non dobbiamo vincere alcun premio e il nostro maggiore “allineamento” con ciò che siamo si manifesterà spontaneamente con un maggior grado di felicità e leggerezza; quindi capiremo di essere sulla strada della liberazione soprattutto da questo indizio: il nostro grado di felicità e leggerezza. Quel che non abbiamo capito oggi lo capiremo domani o dopodomani, ma questo nel Grande Disegno non ha alcun significato particolare se non, come dicevo, la misura della nostra felicità. Spesso consideriamo che le circostanze nelle quali ci troviamo sono penalizzanti e se guardiamo il singolo fotogramma questo è vero, ma dobbiamo avere fiducia nella saggezza intrinseca della nostra anima che è poi la saggezza dell'Universo che è in continua evoluzione e manifestazione e che la ha fatte materializzare in quel modo; dobbiamo avere fiducia che ci troviamo in quelle dure circostanze perché potenzialmente possono trarre da noi il meglio e spingerci all'allineamento con ciò che noi siamo davvero. Questa “fiducia” non è affatto una parola vuota, ma si basa sul concetto che l'Universo e la Vita sono “intelligenti” e operano attraverso di noi, che ce ne rendiamo conto o meno. Diciamo che la nostra anima se ne rende perfettamente conto e sa di essere la “longa manus” di forze Universali che operano attraverso di lei, ma la nostra personalità no. La cellula del fegato nella sua piccola esistenza non può infatti capire il motivo per cui l'essere umano che la contiene decide di fare una cura disintossicante; non ha una visione complessiva del Tutto...si deve fidare. Al momento sta vedendo che le stanno arrivando meno elementi nutritivi e potrebbe preoccuparsene... ma lei è saggia e quindi utilizza questo periodo di minor “lavoro” per purificare se stessa. La persona che contiene quella cellula sa d'altro canto benissimo che una dieta disintossicante le servirà per ripristinare la sua salute e alla fine quella cellula epatica ne sarà felice perché sentirà che funziona meglio. Ecco, questo è il nostro compito: soltanto capire se siamo cellule epatiche, polmonari o altro e svolgere il nostro compito al meglio, il che corrisponde, ovviamente al nostro massimo grado di felicità e leggerezza. Ora guardiamo la realtà mondiale e quel che ci sembra stia succedendo. In questi ultimi anni sembra che le problematiche sociali ed economiche siano arrivate ad un punto cruciale e così è. Tuttavia, se abbiamo la saggezza della cellula epatica, possiamo presagire che dietro quel che sta succedendo vi sia un Disegno più grande che al momento potremmo non capire nella sua Totalità: possiamo solo fidarci e darci da fare il più possibile, a livello personale, per agevolare questo processo di purificazione e cambiamento all'interno di noi. L'Intelligenza della Vita ha dunque espresso, per mezzo dell'Umanità, la decisione di materializzare queste specifiche circostanze nelle quali stiamo vivendo ora. Fate pace col fatto che non avrebbero potuto esistere i personaggi che in questi anni hanno dato vita alle circostanze penalizzanti nelle quali ci siamo ritrovati, se l'umanità nel suo complesso non avesse deciso di causare a se stessa come avrebbe detto Gurdjieff, uno “shock addizionale” allo scopo di invertire la rotta della propria espansione cieca e degenerata: le isole di plastica galleggiante, gli eccessivi squilibri di ricchezza/povertà, un modello di sviluppo “cancerogeno”1) e tutte le degenerazioni del periodo che stiamo attraversando. Dunque se noi abbiamo prodotto queste circostanze, chi ha potere più di noi, di ognuno di noi intendo? Il trucchetto di attribuire tutto il potere alle circostanze fuori di noi e agli eventi esterni ci fa sentire piccoli piccoli e questo è senz'altro doloroso, ma quindi perché lo facciamo? Molto semplice! Questo atteggiamento presenta un vantaggio primario: siamo irresponsabili di quel che succede! Possiamo solo re-agire a delle circostanze che ci sono piovute addosso, che esistono indipendentemente da noi... Ma vi pare che possa esistere qualcosa di indipendente da noi? Realisticamente: in natura non c'è nulla che sia indipendente, proprio nulla! Anche ragionando logicamente: se le circostanze fossero indipendenti da noi, allora noi saremmo completamente indipendenti dalle circostanze! Invece, a quanto pare alla prova di realtà visto che viviamo su questo piano terrestre in questa epoca...non siamo indipendenti dalle circostanze! Allora come la mettiamo? Dobbiamo accorgerci del vantaggio primario che contribuisce a mantenere nella nostra mente questa narrazione: finché pensiamo che esista fuori di noi un potere più grande di noi, ci sentiamo piccoli e inermi ma... possiamo delegare ogni cosa e siamo irresponsabili di tutto... come i bambini che si fanno pipì addosso! Non è una bella immagine vero? Eppure è la realtà: quando noi pensiamo che ci sia fuori di noi un grande potere che ci schiaccia/ci nutre e sostiene siamo nella condizione del bambino inerme di fronte ai genitori, vissuti come molto più potenti di lui, capaci di determinare la sua vita o la sua morte. Ma vi pare che la nostra vita o la nostra morte possano succedere per caso? Stacchiamoci da questa narrazione infantile di sentirci in balìa degli eventi e diventiamo esploratori come Ulisse! Ulisse sapeva che il suo viaggio era stato decretato dagli Dèi e quindi dalla parte Divina di se stesso e si poneva con fiducia e ardore di fronte ad ogni nuova esperienza che gli si presentava! Ecco: siamo giunti agli auguri. Vi auguro di poter essere Ulisse in questo 2023 che si apre. Non spaventiamoci di nessuna circostanza possiamo incontrare: è lì per noi, perché noi incontriamo finalmente Noi stessi! E più capiamo chi siamo e più stiamo “ritornando a Itaca”! Quando ognuno di noi è di nuovo a Itaca, si accorge della sua immortalità e nessuna circostanza lo può più scalfire! 1) la definizione non è casuale in quanto le cellule cancerogene si riproducono senza alcun rispetto per il loro “ruolo” all'interno del corpo nel suo insieme. aurelia bracciforti - astro nashira Salve a tutti!
Spero stiate bene, ma che soprattutto stiate lavorando ogni giorno a raccogliere sempre più elementi di comprensione di voi stessi, perché questo, in ultima analisi, è ciò che ci è necessario per "star bene"! Questo infatti è il punto di partenza per capire il senso della nostra vita e di quello che, come si dice comunemente, "ci succede". Bene, questo qualcosa che "ci succede" è qualcosa che mettiamo in scena il più delle volte inconsapevolmente perché ci possa parlare di noi e in specifico di chi siamo e di che cosa siamo venuti a fare qui. Il nostro viaggio terreno è un viaggio pieno di simboli, di cartelli stradali potremmo dire, che sono sul nostro cammino per agevolarci nel Viaggio della Vita. Quando da ragazza mi sono innamorata dell'Astrologia era esattamente per questo motivo: era un efficacissimo linguaggio simbolico che mi spiegava come ero fatta e come funzionavo. Ho capito subito che era uno strumento eccellente per decodificare come la Vita mi stava parlando, appunto attraverso il linguaggio dei simboli planetari. Occorre infatti capire che noi interagiamo con il nostro Tema Natale, come interagiamo con la Vita e ciò che mettiamo in scena. La nostra concezione dunque che le cose "ci accadono" è profondamente fuorviante: noi "le facciamo accadere" perché ci parlino e ci dicano chi siamo; questo è il modo che gli esseri umani hanno definito per capire "chi sono" quando decidono di scendere sul piano terrestre. Dato che questo era il mio punto di partenza, cioè decodificare cosa mi dicevano i simboli presenti nella mia Vita, era inevitabile che il mio raggio di azione si estendesse prima o poi ad ogni altro simbolo presente in essa.... E quale linguaggio simbolico poteva essere altrettanto affascinante di quello dei sogni? Se il Tema Natale è qualcosa che ci ritroviamo scritto e passeremo l'intera vita a decodificarlo in maniera sempre più approfondita, perché è il "piano di volo" della nostra intera Vita, i sogni sono un po' come "entrare al cinema" ogni tanto mentre viaggiamo nella nostra stessa Vita. I simboli dei sogni, cioè i simboli che incontriamo in questa "Terra di Mezzo" del mondo astrale, sono di solito relativi a fatti più contingenti; ci parlano di qualcosa che in quel preciso momento della nostra Vita stiamo cercando di capire e quindi sono una realtà più mobile e più duttile, ma altrettanto affascinante e ricca di significati. Questo mio scritto alla vigilia delle Feste di Natale e Capodanno ha questa intenzione: spingervi a familiarizzare con il mondo dei vostri sogni come ulteriore aiuto nella scoperta di voi stessi. Il periodo è propizio, sia perché si sospendono momentaneamente almeno in parte le nostre attività nel mondo materiale e quindi abbiamo più facilità di occuparci del nostro mondo interiore, sia perché l'occasione di frequentarci maggiormente con i nostri familiari potrebbe mettere in evidenza dei temi che ancora ritardano la nostra comprensione di chi siamo. Cogliamo quindi questa meravigliosa opportunità per comprendere di più chi siamo e cosa eventualmente ci trattiene dall'essere chi siamo! Vi invito ad approfittare di questo periodo per prendere nota al mattino appena svegli di ciò che avete sognato e di cercare di comprendere cosa vi siete voluti dire attraverso questo sogno. All'inizio potrebbe essere difficile ricordare i sogni perché non ci siamo abituati, quindi dovreste in primo luogo andare a letto con il desiderio di farlo e non fare una piega se vi svegliate e non ricordate nulla: insistete! Mettete un quaderno sul comodino e puntate la sveglia un quarto d'ora prima dell'ora solita, in maniera da poter rimanere a letto in uno stato di dormiveglia ed avere il tempo di scrivere. Se siete particolarmente pigri vi suggerisco di utilizzare la registrazione vocale del cellulare (parlare richiede meno presenza che scrivere!) almeno per fissare i punti cardine del sogno. Se farete così, quando poi lo trascriverete, potranno venirvi in mente anche altri particolari che sono legati a quei punti cardine e che arricchiranno il vostro racconto. Ricordate che in un sogno sono importanti i fatti che succedono, ma altrettanto importanti sono le vostre sensazioni, dentro nel sogno, riguardo ai fatti che succedono: non abbiate quindi remore a scrivere quanti più dettagli possibili! Per aiutarvi a partire per questo meraviglioso viaggio vi metto il link a questa pagina del mio sito nella quale ho raccolto alcuni sogni di persone che a vario titolo mi hanno consultata per la loro interpretazione. È ovviamente solo uno spunto per cominciare ad "avviare i motori" della vostra personale capacità di analisi! Buon lavoro! https://www.aureliabracciforti.net/sogni P,S. Ho parlato di Terra di Mezzo perché di fatto lo è. L'astrale è un mondo intermedio fra la nostra Connessione Universale e la nostra Realtà Quotidiana. In un prossimo articolo vi parlerò infatti dei simboli presenti nella nostra Realtà Quotidiana, i quali, come tutti gli altri simboli, sono stati da noi materializzati perché ci dicano "chi siamo". Buone Feste a tutti e un abbraccio di cuore aurelia bracciforti - astro nashira Stamattina mi sono svegliata con la sveglia che suonava.
Ero stanca della giornata precedente e meccanicamente fra me e me ho detto: "Per forza ti devi alzare!" Poi mi sono fermata e ascoltata e mi è rivenuta in mente quella classica frase che spesso ci siamo sentiti ripetere da bambini: " Bisogna farlo per amore o per forza" e ho riflettuto su questo fatto. Se le alternative sono queste io stavolta scelgo di alzarmi per amore! Per amore di me che esisto e della mia giornata che sarà! Riflettiamo. Se ci alziamo "per forza" come potrà essere la nostra giornata? Esiste di fatto già in partenza una opposizione fra noi e la nostra giornata, con quello che potenzialmente contiene. Continuamente ripetiamo come un mantra che siamo noi a creare la nostra realtà, ma poi scivoliamo su questa fantastica "buccia di banana" rappresentata dalle frasi che ripetiamo dentro di noi! Forse pensiamo che siccome non le diciamo ad alta voce non producano effetti? Illusione, pura illusione. Ne producono eccome! Stavolta scelgo quindi di alzarmi "per amore"! Alzarsi dal letto per amore significa che si è felici di cominciare la giornata e che ci fidiamo della intrinseca "saggezza" della realtà che ci si presenterà. Se ci fidiamo è nettamente più difficile che si presentino situazioni "oppositive", non perché potenzialmente non potrebbero esserci, ma perché noi non ce le aspettiamo e quindi non leggeremo la realtà come tale. Ci riempiamo spesso la bocca dicendo che la realtà è un fenomeno quantico ma in fondo non ne siamo convinti e quindi non applichiamo questa verità. È pur vero che non è necessario essere convinti di una cosa per farla e, se non è una situazione di vita o di morte a trattenerci, lo "sperimentare" è proprio il fulcro dell'esperienza umana; sperimentiamo quindi un nuovo modo di essere! Così come la famosa "esperienza della doppia fenditura" dimostra che le particelle danno vita ad una realtà diversa a seconda di quel che l'osservatore si aspetta, applicato a noi questo significa banalmente che se ci alziamo "per forza" stiamo creando una realtà dove tutto avverrà "per forza", quindi saranno numerose le volte in quella giornata in cui ci troveremo a forzare le situazioni o ad essere forzati da altri. Se invece ci alziamo "per amore" creiamo una realtà "amorevole", non necessariamente nel senso che non presenterà intoppi, ma semplicemente nel senso che noi attraverseremo certe esperienze senza considerarle "intoppi" e questo produce inevitabilmente un circolo virtuoso che si perpetua. Quanto numerose sono le volte, in cui noi pronunciamo verso di noi parole dure, severe e giudicanti? O pronunciamo queste stesse parole verso la realtà così come la stiamo percependo in quel momento? Questo crea i presupposti perché la realtà ci appaia sempre più come noi abbiamo "decretato"! Così come in ogni normale "lavoro su di sé" tutto comincia con l'accettare quel che c'è in quel momento senza giudicarlo, allo stesso modo sarebbe opportuno fare con la realtà, che non è "buona o cattiva" ma "semplicemente è". Poniamo quindi attenzione alle parole che pronunciamo, perché decretano in che mondo abbiamo scelto di vivere. Diamo sempre alla realtà la possibilità di stupirci e istruirci. In questo processo l'unico motore che può muovere questo senso di accettazione è l'amore. Quindi tutto parte e ritorna a questo stesso punto, sempre. Alzarsi e vivere non per forza ma per amore produce miracoli! aurelia bracciforti - astro nashira Oggi ho assistito dal mio balcone ad un incidente d'auto, avvenuto proprio sotto casa mia. Nessun danno alle persone per fortuna, ma la signora che guidava l'auto che per così dire ha “subito l'urto” da parte dell'altra, aveva un cane a bordo. Probabilmente sotto shock per l'incidente ha aperto la portiera e il cane è uscito sulla strada e si è rifugiato sul marciapiede ma la signora, alquanto spaventata e in preda ad una crisi isterica, gli urlava di tornare da lei. Ma come fa un cane ad andare da qualcuno che si mostra così platealmente fuori di sé? Per un cane noi siamo il suo "capobranco" e un capobranco che è mentalmente instabile non viene più seguito. Chiaro che il cane è scappato, inoltrandosi in una strada adiacente!
I padroni di cani che erano nella zona si sono avvicinati alla signora tentando di calmarla e di chiedere informazioni, ma lei era completamente fuori di sé e non ascoltava neppure: correva un po' nella direzione in cui si era avviato il cane, poi tornava indietro e batteva i pugni contro la sua auto e poi piangeva e poi ritornava a camminare.... Non vi lascio sulle spine e vi dico che il cane è stato poi recuperato da uno degli altri proprietari di cani che circolavano nel giardino accanto alla strada, con un biscotto provvidenzialmente comparso dalla propria tasca... Ho voluto raccontarvi questo fatto perché davvero questa signora sembrava il paradigma di ciò che gli esseri umani inconsapevoli, che si lasciano trasportare dalle emozioni, possono produrre nella loro vita: sofferenza per sé e per gli altri, anche quelli a cui sinceramente “vogliono bene”. Dico questo perché prossimamente, come annuncia anche il cielo astrologico all'Equinozio d'Autunno, si succederanno notizie su notizie, nella maggior parte dei casi “allarmanti” - Sole congiunto Mercurio combusto e retrogrado in terza Casa opposto a Giove in Ariete, che enfatizza a dismisura le cose - lo stesso si trova in 9a Casa - quindi notizie provenienti dall'estero - e Nettuno in 8a Casa retrogrado, che certo non aiuta, contribuendo a rendere nebulosa e incerta la situazione, pregna di paure che non si riescono neanche esattamente a definire. Una notevole parte in questa teatralità esagerata la fa anche l'Ascendente in Leone, con la Luna sempre molto “plateale” che caratterizza questo segno. Il Medio Cielo è in Ariete, segno governato da Marte che si trova in 11a Casa, la casa delle amicizie e degli ideali, che certamente non si giova in quanto a tranquillità dal passaggio di Marte, che vuol dire senz'altro rottura di molti equilibri – quadrato a Venere in Bilancia - e crollo di molti ideali – quadrato a Nettuno in Pesci... Il Nodo congiunto a Urano su nella X Casa conferma il crollo del passato, ma dice anche che questa “rivoluzione” portata da Urano è “evolutiva” (in quanto congiunto al Nodo Nord) e in questo senso va interpretata. Cadendo questa congiunzione nel Toro, segno di equilibri cristallizzati e di assetti consolidati, prelude quindi al crollo di tali equilibri e assetti e alla loro completa distruzione, perché il nuovo possa essere creato. Non preoccupatevi dei crolli che avvengono all'esterno, su cui non avete potere: lasciate semplicemente che avvengano. Occupatevi invece di demolire al vostro interno tutti quei vecchi schemi che vi impediscono di avanzare e di rinnovarvi cambiando il vostro punto di vista sulla vita e sulle cose, allineandovi alle opzioni che il nuovo che sta germogliando dentro di voi potrebbe offrirvi. Se collaborerete consapevolmente a questa rivoluzione interiore, andrete esattamente nel senso che l'energia del momento richiede ed essendo “allineati” sarete molto più in grado di gestire gli eventi. Siate quindi neutri e centrati rispetto al mondo esterno e alle notizie che vi raggiungono; lasciate che vi scivoli addosso tutto ciò su cui non avete alcun potere e concentratevi sulle tante cose della vostra vita su cui quel potere l'avete; soprattutto coltivate l'amore e la bellezza come forma di resistenza alle brutture che potrebbero emergere nel mondo e in voi stessi – Plutone retrogrado in 6a Casa quinconce alla Luna (emozioni profonde e destabilizzanti) portate alla Luce dal Sole in 3a Casa che fa trigono a Plutone stesso. Lasciate soprattutto e assolutamente ogni attaccamento all'idea di essere dei poveri tapini, vessati e schiacciati dal mondo e dagli eventi! Liberatevi al più presto da ogni idea di passività nella vostra vita o rischierete di essere emotivamente travolti dagli eventi. I tempi stanno accelerando e il modo migliore in cui potremo utilizzare ciò che succede è usarlo come un terreno dove far germogliare dei nuovi modi di essere. Prendete iniziative anche piccole che facciano star bene voi e chi vi sta accanto e celebrate la Bellezza e la Vita. State dentro voi stessi, contemplate la natura e le piccole cose preziose della vostra giornata; fatevi strappare un sorriso dalle situazioni che incontrate, coltivate gli scambi di cuore con chi amate e soprattutto non abbiate paura di nulla: avete molte più risorse di quante pensiate e queste verranno fuori nel momento in cui ne avrete bisogno. L'Amore e la Vita vincono sempre e se rimarrete tranquilli avrete la calma necessaria perché questo amore e questa vita escano da voi producendo meraviglie. Affronterete di volta in volta ciò che si presenterà e riuscirete a padroneggiarlo, a differenza della signora a cui era scappato il cane. Siate un “capobranco” degno di fiducia per tutte le persone che incontrate! Nonostante per molti sembri difficile da credere voi siete il centro catalizzatore di tutto quello che succede intorno a voi; cercate quindi di esserlo in modo consapevole! In definitiva c'è un'unica cosa che occorre imparare per vivere bene ed è fidarci di noi stessi, delle nostre capacità e soprattutto della Vita che scorre dentro di noi e che noi stessi siamo. Questo ci guiderà sulla strada migliore in ogni istante, qualsiasi evento ci proponga quell'istante stesso. aurelia bracciforti – astro nashira Osserva la tua giornata dall'inizio alla fine, senza giudizi, ma semplicemente come farebbe un ispettore di polizia, per capire la personalità, le abitudini e l'indole del “ricercato”.
Perché in effetti c'è un vero “ricercato” e sei TU, che spesso non ti conosci affatto! In questo modo permetti che siano altri a definirti, facendoti sentire più o meno “allineato” o “fuori luogo”. Ma allineato con cosa e fuori luogo rispetto a cosa? A parametri che altri o la società hanno definito, non certo tu! Attiva dunque in te le capacità di osservazione dell'investigatore. Si tratta di capacità che in varia misura tutti possediamo e che ci aiutano a decodificare la nostra realtà. Sì perché la nostra realtà è creata da noi, consapevolmente o meno e di conseguenza ci parla di noi e di chi siamo in quel dato momento. Riguardo a quella parte che creiamo consapevolmente nulla da dire, ma quell'altra, quella creata inconsapevolmente, è molto più interessante da sondare ai fini del capire chi siamo. La realtà “inconsapevole” si configura infatti anch'essa a partire da nostre decisioni, ma si tratta di quelle scelte che facciamo perché ”non riusciamo a farne a meno”; si tratta quindi di risposte meccaniche alla realtà. Niente di male, lo fanno tutti gli esseri umani e infatti un cospicuo numero di Maestri dell'umanità ha parlato nel corso dei secoli di questa “meccanicità” come di un ostacolo alla “consapevolezza di sé”, suggerendo diversi metodi per affrancarsi da questa “schiavitù”. Sì perché di schiavitù si tratta, dal momento che ci preclude la libertà di comportarci in ogni singolo istante come riteniamo davvero opportuno, spingendoci in maniera compulsiva a mettere in atto comportamenti il più delle volte inefficaci, se non francamente deleteri. Ciò comporta che man mano procediamo nella nostra vita, essa sia sempre meno rispondente a ciò che noi davvero avremmo voluto. Trovandoci quindi "disallineati" da ciò che siamo non possiamo che essere infelici! Alleniamoci quindi ad identificare nella realtà da noi creata quei simboli che ci parlano di noi e che ci mettono sulla pista di quale vita stiamo realmente conducendo e di quanto questa si discosti da quella che avremmo voluto. Come si fa? La teoria è piuttosto semplice, addirittura banale; in quanto alla pratica si tratta, come abbiamo detto, di allenarsi. È una strada di autoeducazione, intendendo per educazione il "portar fuori da sé" la propria vera natura. Fai conto di andare al cinema a vedere un film. Il film inizia con un uomo che si alza al mattino, va in bagno a lavarsi, si veste e arriva in cucina dove si prepara la colazione. Tu, seduto nella poltrona del cinema osservi quell'attore e i gesti che fa, le espressioni del volto, le parole che dice fra sé e sé; valuti il gesto con cui spalma la marmellata sul pane, con quanta calma o fretta sposta la tazza dal tavolo per portarla alla bocca, perché da ogni singolo gesto cerchi di capire che tipo di persona sia, quanto sia in pace con se stesso e con la vita e addirittura potresti essere in grado di anticipare dai suoi comportamenti se abbia una partner o meno, se la vita gli scorra facile oppure no, se sia felice o meno, ecc. Bene, sei in grado di far ciò perché stai attentamente osservando la realtà di quell'uomo, protagonista del film. Si tratta di trasporre le tue attitudini investigative alla tua vita personale anziché alla vita del protagonista del film. In fondo il protagonista del film della tua vita sei tu e quindi sarebbe interessante capire chi caspita sei! aurelia bracciforti - astro nashira |
AutoreSono Aurelia Bracciforti, nota come Astro Nashira. Archivi
Novembre 2024
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