Cari tutti quanti, in questo periodo sono tante le persone che mi scrivono, ad di là della richiesta di consulti astrologici, per raccontarmi il loro profondo disagio, di un tipo o dell'altro, tanto che, oltre a rispondere appena posso a tutti, sento la necessità di dirvi il mio parere riguardo a questo.
Cominciamo col dire che la scelta che ognuno di noi ha fatto di scendere in questa dimensione non è stata fatta per venire qui a girarci i pollici o camminare su un tappeto rosso fra due ali di folla acclamante, e se anche così fosse le sfide sarebbero di genere più interiore, ma ci sarebbero comunque. Molti di noi pensano che, se ognuno fa un lavoro interiore di conoscenza di sé, strada facendo i problemi dovrebbero scomparire, perché si sono sciolti dei nodi, si è ampliata la consapevolezza e quindi “certe cose non dovrebbero più succedere” e, se succedono, è perché stiamo sbagliando o non abbiamo ancora compreso qualcosa. Questa seconda definizione, cioè quella di non avere ancora “compreso” è in qualche modo la più corretta, nel senso letterale del verbo “comprendere”. Se io dico “Abbiamo pagato 30 euro compresa la spedizione” significa che questa “spedizione” io la considero facente parte dell'acquisto. Allo stesso modo dobbiamo “comprendere” la realtà che ci circonda, perché fa parte della nostra vita, cioè la nostra vita in qualche modo la deve “comprendere”, nel senso di inglobarla e sentirla come parte di sé. In questo momento storico in particolare, si fa più pressante la necessità di “comprendere” la realtà poiché, finché non lo facciamo, soffriamo molto dato che ce ne sentiamo “separati”; di conseguenza viviamo la realtà come qualcosa di esterno a noi, che ci minaccia o ci attacca, mentre in verità è parte di noi così come noi siamo parte di essa. Molte persone che cercano la consapevolezza di sé, cadono purtroppo nell'errore di occuparsi della comprensione di ciò che accade loro, magari attraverso un'interpretazione simbolica di ciò che la realtà rimanda loro, ma sempre nell'ottica di giudicare questa realtà come “piacevole o spiacevole”, “giusta o sbagliata”, “positiva o negativa” e, come dicevo prima, eventualmente colpevolizzandosi che incontrano ancora delle realtà “negative”. Qui sta l'inghippo! Ed è la pretesa, che noi in genere abbiamo, di giudicare il singolo fotogramma nel quale siamo immersi. senza poter avere una visione “onnicomprensiva” di esso nella storia globale delle nostre discese su questo piano. Mi spiego: Potremmo trovarci a non avere soldi per riparare un paio di scarpe. Ma siamo sicuri che questa sia una sfortuna? Potremmo scoprire un talento e diventare dei maestri calzaturieri! Ma questo, in un tempo lineare, è destinato a verificarsi in seguito e noi, per ora, non lo vediamo... Potremmo trovarci ad essere senza un tetto sopra la testa e imparare a sopravvivere. Siamo sicuri che sia una disgrazia? Al momento possiamo non vedere che questo nostro imparare a cavarcela sarà un servizio e un insegnamento che daremo ad altri in un momento di difficoltà sociale. Ma questo, in un tempo lineare, è destinato a verificarsi in seguito e noi, per ora, non lo vediamo... Potremmo trovarci ad avere dei disturbi fisici penalizzanti e non riuscire ad uscirne. Siamo sicuri che sia una sfortuna? Forse dobbiamo “comprendere” quella malattia e trovarvi una soluzione a cui nessuno aveva ancora pensato! Oppure non superare lo stato di malattia, ma sviluppare grazie ad essa dei talenti che se non ci fosse stata e non ci avesse obbligati a stare fermi, non avremmo sviluppato. Ma questo, in un tempo lineare, è destinato a verificarsi in seguito e noi, per ora, non lo vediamo... Cosa manca quindi drammaticamente in questa nostra vita? La FIDUCIA! Ora, finché noi pensiamo che questa “fiducia” la dovremmo riporre in qualcosa o qualcuno che non siamo noi, i casi sono due: o identifichiamo questo “qualcuno” come un Creatore e ci fidiamo di ciò che Lui dispone giorno per giorno nella nostra vita, oppure potremmo considerarci “condannati” dalla vita che attualmente ci sta capitando e ci sovrasta! In verità non è così. Ciò che alcuni identificano come “Creatore” è in senso esteso la Coscienza Universale di cui noi siamo parte. Fra l'altro anche in un'idea di “Universo” che prevede un Creatore, è esplicitamente detto che gli esseri umani sono “scintille divine”, quindi sono, cioè “siamo” il fuoco stesso della Creazione! In poche parole e riassumendo questo “discorsone”... Se non ci fidiamo dell'Universo, e di ciò che esso predispone per noi, non potremo mai fidarci di noi e delle nostre capacità, perché siamo la stessa cosa! I problemi che l'Universo ci pone e la nostra capacità di superarli sono tutt'uno, fanno parte della stessa sceneggiatura, come il tuorlo e l'albume sono parti dell'uovo; e il guscio, cioè la nostra realtà materiale in cui avviene questa rappresentazione, esiste solo per contenere entrambe le parti, perché interagiscano nel modo migliore fra di loro. Il progetto prevede che all'interno dell'uovo, cioè di questa sceneggiatura, avvenga un processo alchemico, dove alcune parti si ingrandiscono e si sviluppano ed altre vengono consumate fornendo l'energia necessaria all'intero processo, finché non esisterà più il tuorlo e l'albume, ma una nuova creatura che “buca” la realtà (il guscio) e nasce al Mondo... Prima riusciamo ad afferrare la grandezza di tutto questo e prima ci liberiamo di ogni peso! aurelia bracciforti – astro nashira
0 Commenti
|
AutoreSono Aurelia Bracciforti, nota come Astro Nashira. Archivi
Novembre 2024
Categorie |