Dedicandomi da parecchi anni allo studio dell’Astrologia come pure alla pratica del massaggio aromaterapico ho avuto modo di trarre alcune conclusioni... badate bene “provvisorie”, come dovrebbe essere ogni conclusione!
Quando si ha per le mani un corpo umano (nostro o altrui) e lo sia osserva da un punto di vista energetico, si possono scorgere tutti i suoi blocchi al fluire armonico dell’energia; si notano tracce visibili dei traumi psicologici della persona e delle sue tensioni costantemente ripetute... Ebbene: queste “tendenze” ad incagliarsi su certe problematiche piuttosto che su altre sono segnate con estrema precisione anche sul Tema Natale... Un fatto è certo: il corpo parla, anzi, per essere più precisi “urla”! Ed è uno strumento che chiunque ha a propria disposizione per essere interpretato. Occorre solo una certa sensibilità e soprattutto una disponibilità all’ascolto dei segnali che il nostro corpo costantemente ci invia: un ascolto privo di preconcetti e soprattutto di “istinti dominatori” e di sopraffazione nei suoi confronti. Per molti di noi il corpo è di volta in volta un amico su cui contiamo (quando ci sentiamo bene fisicamente e siamo efficienti), oppure un nemico (quando ci frappone degli ostacoli all’azione o semplicemente non risponde o non è come vorremmo). Molti lo venerano come un dio dedicandogli un’attenzione costante sia dal punto di vista dell’estetica che dal punto di vista dell’efficienza (a seconda naturalmente degli scopi che ci prefiggiamo (scalare una montagna o sedurre l’uomo/la donna dei nostri sogni!); alcuni lo trattano come uno schiavo e lo sottomettono al loro volere incuranti delle sue lamentele!... Il nostro corpo è fatto di sostanza solida ma, come ormai sappiamo dalla fisica, la materia non è che energia che vibra ad una certa velocità. Più la vibrazione è lenta più la sostanza ci appare solida. Nel nostro corpo possono crearsi dei blocchi in certe zone dove l’energia non scorre con facilità e queste di solito si presentano come zone irrigidite e solidificate (e quindi più fredde di come dovrebbero essere) o come zone infiammatorie (quindi più calde del normale) dove l’energia vortica in maniera caotica. Tutto ciò che noi consideriamo esterno al nostro corpo e alla nostra mente e che lo raggiunge, interagisce con essi dando luogo ad una pacifica armonizzazione o ad un conflitto... e a seconda delle aree in cui si sviluppa una armonizzazione o un conflitto noi avremo delle ripercussioni in specifici settori della nostra vita sotto forma di ampliamento dell’energia o di impoverimento della stessa, nel corpo o nella mente. Il primo gradino è quindi quello di riconoscere che il nostro corpo è uno strumento prezioso di orientamento per noi nel procedere della nostra vita, un amico fidato che quando ci parla non ha interessi da difendere in contrasto con quelli del nostro Spirito: non sta quindi boicottandoci, ma sta anzi mostrandoci la strada. Non ha quindi grande importanza a mio parere il fatto che uno scelga di curarsi il mal di testa con un farmaco d’uso comune, con le erbe o con la medicina omeopatica. Certamente sarebbero preferibili la tisana o il farmaco omeopatico, non fosse altro che perché presentano minori effetti collaterali o non ne presentano affatto. Importante è però che io mi chieda che senso ha quel mal di testa in quel momento, che cosa mi impedisce di fare, che cosa mi costringe a fare? Quale limite mio mi sta mostrando o che cosa ho paura di fare? Farsi delle domande è cercare il bandolo della matassa, è andare a recuperare quel filo d’Arianna dei nostri desideri dimenticati, delle nostra aspettative messe da parte, delle situazioni spiacevoli per forza digerite. Vuol dire ascoltarsi davvero e permettere alle parti di noi stessi che abbiamo sempre messo a tacere di emergere e trovare una loro collocazione, così da poter diventare finalmente INTERI, totali e completi nell’espressione delle nostre potenzialità. Il gradino successivo di questa consapevolezza è rendersi conto man mano che così come esistono delle energie dirette dal mondo esterno verso il nostro CMS (corpo/mente/spirito) esistono altrettanti invii di energie dal nostro CMS verso l’ambiente esterno; a volte queste trasmissioni che la nostra stazione radio mette in onda sono consapevoli, nella maggior parte dei casi tuttavia non lo sono. Facciamo un esempio: noi ci siamo arrabbiati con qualcuno e stiamo aspettando l’autobus e mentre attendiamo ripensiamo e riviviamo la scena che ci ha fatti arrabbiare. In questo modo i poveri malcapitati che entrano nel raggio di dispiegamento delle nostre “trasmissioni” vengono investiti da una sgradevole sensazione di rabbia o impotenza o tristezza, a seconda delle emozioni che stiamo seguendo i nostri pensieri. Poiché ogni essere umano ha dentro di sè questo tipo di seme o di “memorie spiacevoli” di fatti relativi al suo vissuto, sicuramente queste nostre sciagurate trasmissioni troveranno una stazione che le riceve perché è pronta a vibrare sulla stessa lunghezza d’onda e così in breve la persona accanto a noi, che in quel momento presente non avrebbe avuto nessun motivo per essere triste o arrabbiata si ritrova ad esserlo... Naturalmente appena il meccanismo si verifica la persona andrà a trovare nell’archivio dei suoi ricordi delle situazioni che giustifichino queste sue emozioni, perché la mente ha sempre bisogno di una spiegazione logica e alla fine la persona oggetto delle nostra trasmissioni incaute sarà addirittura convinta che tutto si sia svolto solamente all’interno dei suoi pensieri e di se stessa. Il pensiero è quindi un “senso” simile alla vista e all’udito. Raccogliamo le emozioni e i pensieri emessi dagli altri, ma pensiamo che siano nostri. La maggior parte di noi non è consapevole dello scambio in corso con chi ci circonda. Percepiamo solo il risultato e lo attribuiamo ad una nostra volontà. Mi rendo conto che è difficile entrare nell’ottica che esista qualcosa che non vediamo e che produce effetti; eppure le onde esistono perché il nostro cellulare riceve e trasmette e la nostra radio a batterie riceve e il cancello di casa nostra si apre automaticamente premendo un telecomando. Di conseguenza è necessario che ci rendiamo conto che anche noi, che siamo Sistemi certamente più complessi di un cellulare, trasmettiamo e riceviamo. Man mano che sviluppiamo questa consapevolezza ci rendiamo conto di avere delle responsabilità in più nei confronti di noi stessi e degli altri, ma ci accorgeremo anche di averne molte di meno di quelle che credevamo rispetto ad alcune emozioni e pensieri che possono investirci...perché diventeremo capaci di distinguere fra i nostri pensieri, le nostre emozioni il nostro film e quello degli altri. Chi entrerebbe in una sala cinematografica senza chiedersi che film sta andando a vedere e se ne ha veramente voglia? Cerchiamo di fare lo stesso con le emozioni e i pensieri che circolano intorno a noi! L’energia irradia. Come il calore, come la luce, in qualsiasi forma in questo universo, l’energia irradia dalla sua sorgente verso l’esterno. E irradia lo schema di pensiero e di emozione che la persona in quel momento sta sperimentando. Ogni essere esprime chi è per tutto il tempo, irradiando lo schema di chi è e di che cosa pensa e sente, delle sue convinzioni insomma, in tutte le direzioni. Non solo i pensieri, ma neppure le emozioni sono tutte nostre. Quando ci sentiamo arrabbiati o tristi, stiamo sentendo un’emozione. Ma l’abbiamo emessa o ricevuta? Possiamo in effetti anche sentire un’emozione che viene provata da qualcuno che conosciamo o da un estraneo che passa, o persone che hanno guardato il telegiornale quel giorno e che si siedono accanto a noi. A questo punto diventa importante il perseguimento di un necessario distacco dal flusso di pensieri ed emozioni che possono investirci: realizzare che noi NON SIAMO le emozioni e i pensieri ma siamo solo uno strumento di ricezione. Se poi realizzeremo che vengono davvero dal nostro interno avremo tutto il tempo e la pazienza, DOPO, di capire se volevano dirci qualcosa. Capire che i pensieri e le emozioni sono solo delle trasmissioni, dei programmi, e che la fonte che li trasmette o li riceve è un’altra cosa è un passo fondamentale perché a lungo andare, se capiamo questa semplice verità potremo diventare più neutrali e compassionevoli nei confronti di noi stessi e degli altri. Facciamo un esempio pratico: se accendiamo il televisore e c’è in onda una trasmissione che non ci piace cosa facciamo? Pensiamo di buttar via il televisore perché quel modello e quella marca non ci soddisfa o prendiamo il nostro bel telecomando e cerchiamo qualcosa di meglio? Credo che tutti concordiamo sulla seconda opportunità! Ecco, allora se capiamo questo credo che converremo che sarebbe stupido buttar via gli altri perché stanno trasmettendo delle cose che non ci piacciono o addirittura buttar via noi stessi quando facciamo stupidaggini o abbiamo pensieri che giudichiamo sbagliati. Il problema sta qua. Non c’è nulla di “sbagliato”. Se in quel momento c’è quel pensiero o quell'emozione avrà anche una sua ragion d’essere, ma noi possiamo cambiare trasmissione e così non dobbiamo sentirci costretti per un malinteso senso di “bontà” a farci inondare da trasmissioni altrui o nostre che ci disturbano! Noi abbiamo il telecomando o meglio ancora noi SIAMO il telecomando! C’è in realtà un sistema infallibile per non essere costretti a subire le trasmissioni disturbanti nostre e altrui: essere costantemente impegnati nella messa in onda di belle trasmissioni! Cosa vuol dire? E’ semplice. A tutti sarà capitato di essere talmente presi in un bel ricordo, in un interessante progetto da non avere quasi la percezione delle ore che passano, delle facce un po’ storte delle persone accanto a noi, della guida nervosa del guidatore dell’autobus nel quale siamo seduti... Ecco un bell’esempio a questo proposito sono i bambini: quando i bambini sono impegnati nel gioco pensano solo a realizzare ciò che hanno in mente e non sono spaventati dagli ostacoli e tutto è davvero possibile... Cosa pensate che voglia dire la frase evangelica “Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli?” E’ l’innocenza nel senso di essere INTERI e di procedere interi verso la meta. E cosa vuol dire essere interi? Vuol dire essere collegati con l’Origine e avere fiducia che saremo nutriti, appoggiati, sostenuti. Nella misura in cui noi lo crediamo tutto diventa possibile. La neutralità quindi, il non buttare via le persone o noi stessi perché non ci piacciono le trasmissioni, è segno di saggezza ed è l’atteggiamento che ci permette di muoverci nella nostra vita quotidiana con più libertà e fluidità perché le paure a poco a poco scompaiono e scompaiono tanto più quanto più ci rendiamo disponibili ad accettare il flusso delle emozioni nostre ed altrui senza per forza doverci identificare e senza doverle necessariamente giudicare sempre come “buone” o “cattive”: sono quel che sono e basta. Noi possiamo ricevere quel programma o decidere di “cambiare canale”. Se noi pensiamo che qualcosa sia bruttissimo, vivremo nella paura che si verifichi e se pensiamo che qualcosa sia bellissimo avremo paura di perderlo, quindi è come entrare in un circolo vizioso dove la nostra spinta ad agire e a muoverci sembra provenire dalla corrente elettrica che si stabilisce fra i due poli opposti fra cui ondeggiamo... La neutralità è quindi la porta che conduce alla vera libertà di movimento e di movimento consapevole quindi, non di movimento reattivo come quasi sempre è quello che adottiamo. Quando una persona lascia andare i giudizi (su di sé e sugli altri), la sua libertà aumenta e la sua paura diminuisce. Al livello più elementare, la sola “cura” di cui mai si possa aver bisogno è la consapevolezza. La massima di base “conosci te stesso” è fondamentale per ogni crescita e realizzazione. Una volta che una persona realizza questo, la lezione successiva più importante è fare attenzione a ciò che le capita. Il compito finale è prendere una decisione. Anche rifiutare di decidere è una decisione! Paura, odio e rabbia sono trasmessi nella parte più bassa (più lenta) di questa gamma di frequenze; gli schemi di livello medio includono la frustrazione o la noia e l’estremità alta (veloce) contiene le emozioni quali l’entusiasmo, l’estasi e la beatitudine. Se il nostro atteggiamento interiore verso qualsiasi pensiero o emozione è neutrale e compassionevole, quel pensiero o emozione ci attraversa senza alcun effetto: se una certa emozione ci piace possiamo trattenerla e ritrasmetterla; se non ci piace la lasciamo passare... La maggior parte di noi non usa questo riguardo verso se stesso. Se lo facessimo, tutti noi sapremmo sempre ciò che tutti gli altri pensano e provano e avremmo compassione delle nostre e altrui emozioni che ora consideriamo indesiderabili perché se le riconosciamo in noi stessi e ammettiamo che hanno diritto di cittadinanza, ammettiamo anche che quelle altrui abbiano diritto di cittadinanza, come inevitabile tappa di un percorso che ci renderà inevitabilmente tutti quanti migliori. Ricordiamo sempre che è molto importante trasmettere sempre qualcosa perché le frequenze non rimangano mai libere a lungo: se la banda è libera chiunque se ne impossessa e le riempie delle proprie trasmissioni. Cerchiamo quindi di essere sempre attenti e concentrati nella nostra passione e nella realizzazione di ciò che desideriamo. aurelia bracciforti - astro nashira
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AutoreSono Aurelia Bracciforti, nota come Astro Nashira. Archivi
Novembre 2024
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