Osserva la tua giornata dall'inizio alla fine, senza giudizi, ma semplicemente come farebbe un ispettore di polizia, per capire la personalità, le abitudini e l'indole del “ricercato”.
Perché in effetti c'è un vero “ricercato” e sei TU, che spesso non ti conosci affatto! In questo modo permetti che siano altri a definirti, facendoti sentire più o meno “allineato” o “fuori luogo”. Ma allineato con cosa e fuori luogo rispetto a cosa? A parametri che altri o la società hanno definito, non certo tu! Attiva dunque in te le capacità di osservazione dell'investigatore. Si tratta di capacità che in varia misura tutti possediamo e che ci aiutano a decodificare la nostra realtà. Sì perché la nostra realtà è creata da noi, consapevolmente o meno e di conseguenza ci parla di noi e di chi siamo in quel dato momento. Riguardo a quella parte che creiamo consapevolmente nulla da dire, ma quell'altra, quella creata inconsapevolmente, è molto più interessante da sondare ai fini del capire chi siamo. La realtà “inconsapevole” si configura infatti anch'essa a partire da nostre decisioni, ma si tratta di quelle scelte che facciamo perché ”non riusciamo a farne a meno”; si tratta quindi di risposte meccaniche alla realtà. Niente di male, lo fanno tutti gli esseri umani e infatti un cospicuo numero di Maestri dell'umanità ha parlato nel corso dei secoli di questa “meccanicità” come di un ostacolo alla “consapevolezza di sé”, suggerendo diversi metodi per affrancarsi da questa “schiavitù”. Sì perché di schiavitù si tratta, dal momento che ci preclude la libertà di comportarci in ogni singolo istante come riteniamo davvero opportuno, spingendoci in maniera compulsiva a mettere in atto comportamenti il più delle volte inefficaci, se non francamente deleteri. Ciò comporta che man mano procediamo nella nostra vita, essa sia sempre meno rispondente a ciò che noi davvero avremmo voluto. Trovandoci quindi "disallineati" da ciò che siamo non possiamo che essere infelici! Alleniamoci quindi ad identificare nella realtà da noi creata quei simboli che ci parlano di noi e che ci mettono sulla pista di quale vita stiamo realmente conducendo e di quanto questa si discosti da quella che avremmo voluto. Come si fa? La teoria è piuttosto semplice, addirittura banale; in quanto alla pratica si tratta, come abbiamo detto, di allenarsi. È una strada di autoeducazione, intendendo per educazione il "portar fuori da sé" la propria vera natura. Fai conto di andare al cinema a vedere un film. Il film inizia con un uomo che si alza al mattino, va in bagno a lavarsi, si veste e arriva in cucina dove si prepara la colazione. Tu, seduto nella poltrona del cinema osservi quell'attore e i gesti che fa, le espressioni del volto, le parole che dice fra sé e sé; valuti il gesto con cui spalma la marmellata sul pane, con quanta calma o fretta sposta la tazza dal tavolo per portarla alla bocca, perché da ogni singolo gesto cerchi di capire che tipo di persona sia, quanto sia in pace con se stesso e con la vita e addirittura potresti essere in grado di anticipare dai suoi comportamenti se abbia una partner o meno, se la vita gli scorra facile oppure no, se sia felice o meno, ecc. Bene, sei in grado di far ciò perché stai attentamente osservando la realtà di quell'uomo, protagonista del film. Si tratta di trasporre le tue attitudini investigative alla tua vita personale anziché alla vita del protagonista del film. In fondo il protagonista del film della tua vita sei tu e quindi sarebbe interessante capire chi caspita sei! aurelia bracciforti - astro nashira
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AutoreSono Aurelia Bracciforti, nota come Astro Nashira. Archivi
Novembre 2024
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