aÈ importante ora più che mai rimanere centrati e quando capita che le circostanze ci spingono “fuori carreggiata” facendoci sprofondare nella rabbia o nella paura, non giudicarsi, ma riprendere il più presto possibile un assetto emotivamente imperturbabile.
Questo, contrariamente a quello che si può pensare, non è affatto una condizione così difficile da raggiungere: basta infatti non dare così tanta importanza alle emozioni che ci investono, per la precisione smettere di identificarsi con esse. Perché allora troviamo difficile uscire dalle emozioni negative? Perché il nostro ego si aggrappa ad esse; questo lo fa sentire più figo e gli dà un'identità. Solo che un'identità che pensa di esistere solo in quanto “è arrabbiata” oppure “si oppone a qualcuno o a qualcosa” oppure “si sente rifiutata da qualcuno o da qualcosa” è costretta a mantenere questo pensiero e questa condizione psicologica, altrimenti rischia di non esistere più... qui sta il tranello! Occorre quindi accorgerci che ciò che noi riteniamo “spontaneo”, cioè l'attaccarci a certi pensieri penalizzanti o distruttivi, non è spontaneo per nulla e soprattutto noi non siamo liberi di farlo o non farlo. È qualcosa di meccanico che ci trascina nel suo vortice, privandoci della nostra volontà. Basterebbe questa considerazione per spingerci a voler cambiare questa situazione. L'ego odia quando noi relativizziamo tutto e diamo scarsa importanza a dei fatti che per lui costituiscono la sua identità; come un bambino che chiede continuamente attenzione facendo i capricci, così è il nostro ego quando si impone alla nostra attenzione facendoci ritenere basilari e della massima importanza certi stati d'animo che stiamo provvisoriamente attraversando. Se il nostro ego non si desse così tanto da fare per chiedere attenzione, noi attraverseremmo anche stati d'animo pesanti, abbandonandoli subito dopo, come delle nuvole che passano nel cielo della nostra psiche e il vento se le porta via... In questo momento storico, credo che ce ne accorgiamo tutti, siamo forzati a fare un lavoro di consapevolezza accelerato riguardo a questo argomento, perché se non lo facciamo, rischiamo semplicemente di venire spazzati via dalle circostanze emotive che si determinano. Stiamo avviandoci verso la realizzazione di un mondo nuovo perché il vecchio sta inesorabilmente crollando, ma se vogliamo far nascere qualcosa di completamente diverso da ciò che lo ha preceduto, noi dobbiamo diventare diversi da come eravamo. Dobbiamo abbandonare le paure, il senso di inadeguatezza, lo spirito di competizione, il pensare di non avere diritto alla felicità o il credere che questa possa essere per pochi e non per chiunque; dobbiamo capire che le condizioni penalizzanti nelle quali possiamo a volte trovarci non sono determinate dalle circostanze o da un mondo esterno che ce le infligge, ma da un modello penalizzante che è presente dentro di noi e che tende a realizzare queste stesse circostanze nel mondo materiale... e che comunque, a prescindere da qualsiasi cosa ci possa capitare, la differenza la facciamo noi, con la nostra libertà di reagire in un modo o in un altro a quelle stesse circostanze; insomma dobbiamo anche noi “rinascere” e per farlo dobbiamo abbandonare la vecchia immagine di noi stessi a cui il nostro ego è così affezionato. C'è urgenza di fare questo lavoro, perché ora non abbiamo alternative se vogliamo passare in scioltezza nel mondo nuovo e non dimentichiamoci che nessuno di noi è qui solo per se stesso: ognuno che abbia “sistemato” almeno in parte la propria condizione interiore è in grado di aiutare gli altri a fare questo passaggio, per cui metterci in condizione di poter agire è quanto mai fondamentale! aurelia bracciforti – astro nashira
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AutoreSono Aurelia Bracciforti, nota come Astro Nashira. Archivi
Novembre 2024
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