Spesso mi capita, nel corso di qualche consulto, di parlare con clienti che hanno una loro personale idea riguardo alle relazioni cosiddette “karmiche” e che io preferisco definire “evolutive” non perché io non sottoscriva tale concetto ma perché nella parola “karma” è intrinseco il significato di qualcosa che è già successo prima e di cui si sperimentano le conseguenze mentre nella parola “evolutivo” è intrinseca l'idea di qualcosa che è in divenire e che, a partire da certe basi, può migliorare e questa prospettiva mi piace di più.
Ciò premesso volevo chiarire ciò che penso al riguardo. Innanzitutto ogni relazione che stabiliamo con gli altri è potenzialmente evolutiva. Se noi ci poniamo nei confronti dell'altro in maniera aperta e cerchiamo di vedere oggettivamente quali comportamenti della persona ci mettono maggiormente in difficoltà e perché, già siamo sulla strada di evolvere o se preferite di alleggerire il nostro karma. Detto ciò è altrettanto fuor di dubbio che a volte ci imbattiamo in persone con le quali sentiamo che a livello sottile c'è un profondo legame e la cosa ci appare evidente fin dal primo incontro. In effetti, facendo un'analisi comparata dei due ipotetici temi in questione, si trovano vari agganci di tipo karmico. Tuttavia è bene rendersi conto che non necessariamente noi abbiamo avuto a che fare con quell'anima in una precedente incarnazione e che quindi non necessariamente stiamo reincontrando un nostro amante del passato o un nostro persecutore: è semplicemente che, vibrando con lo stesso tipo di problematiche da superare, ci incontriamo per percorrere un tratto di questa vita o l'intera vita insieme, nell'ottica di riuscire a sciogliere dentro di noi certi “nodi” e quindi evolvere. Tuttavia è tanto intensa dentro di noi la spinta ad evolvere da inscenare per così dire delle giustificazioni al frequentare quella persona, per cui può benissimo capitare di trovare lavoro presso un'azienda dove il nostro diretto superiore ha nodi personali da sbrogliare simili ai nostri oppure di incontrare un potenziale partner dal quale ci sentiamo irresistibilmente attratti ecc. Spesso sembra che le circostanze ci spingano verso quella persona ed è effettivamente così, ma non dimentichiamoci che se anche incontriamo l'amore della nostra vita, lui è lì per noi e noi per lui allo scopo di metterci di fronte a qualche parte di noi da far evolvere e il fatto che ne siamo innamorati è solo un escamotage che la nostra anima trova perché la relazione possa durare abbastanza da darci tempo di mettere mano ai nostri nodi da sciogliere. Se lo faremo e poi il rapporto dovesse concludersi, noi non ne usciremo mai amareggiati e delusi, perché avremo la netta sensazione che quella relazione ci ha portati oltre le personali limitazioni e blocchi che avevamo in precedenza. Il contrario accadrà se la relazione dovesse concludersi, oppure continuare, senza che noi abbiamo posto mano alla nostra evoluzione. Quindi ancora una volta mi sento di ribadire una questione fondamentale: non fate che dietro l'affermazione “dev'essere un rapporto karmico” si nasconda lo spirito di sopportazione di qualsiasi sopruso all'interno di un rapporto perché ciò viene addebitato ad un karma da scontare, e non cullatevi nemmeno nell'idea che se siete così innamorate e... “è un rapporto karmico!” siano tutte rose e fiori nella relazione. Ogni relazione ci chiede di crescere ed evolvere, la vita ci chiede di crescere ed evolvere e potenzialmente qualsiasi situazione incontriamo è lì con questo scopo! Il nostro scegliere, nella maggior parte dei casi inconsapevolmente, certe circostanze piuttosto che altre è solo sintomo della nostra infinita saggezza evolutiva della quale non abbiamo quasi mai coscienza. aurelia bracciforti - astro nashira
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AutoreSono Aurelia Bracciforti, nota come Astro Nashira. Archivi
Novembre 2024
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