I SIMBOLI DEL SÈ - METAFISICA DELLA REALTA'
Cos'è la meta - astrologia e perché è utile?
Ho deciso di definire meta - astrologia questo metodo da me elaborato, perché il prefisso "meta" indica, a parte altri significati possibili, l'andare "al di là" ed è precisamente quello che succede utilizzando questo metodo: si va "al di là" dell'astrologia.
È sempre stato il mio obiettivo quello di "lavorare" coi simboli rappresentati dai Pianeti, così come sono presenti nel nostro Tema natale, con i loro aspetti facili o difficili; allo stesso modo è facile osservare che sia i nostri sogni che la nostra stessa vita quotidiana sono miniere di simboli, che noi incontriamo e ai quali molto probabilmente non facciamo alcun caso.
Parto qui dal postulato che siamo noi stessi a determinare l'incontro con certi simboli piuttosto che con altri, perché ci è impossibile non essere circondati da ciò che ci rappresenta, seppure a livello del nostro vissuto inconscio. Del resto è esattamente ciò che succede con il nostro Tema natale e con le specifiche posizioni in cui sono collocati i Simboli Planetari all'interno di esso: essi sono posizionati per esprimere nella maniera più chiara possibile CHI siamo noi come Essenza Spirituale.
La realtà che noi manifestiamo attinge le sue componenti dal campo morfogenetico (generatore di forme) in cui siamo immersi, pertanto nella nostra vita quotidiana noi traiamo da questo campo, per assonanza, quegli stessi componenti che vibrano dentro di noi e nel nostro Tema Natale e che ci permettono di dar vita ad una realtà che ci rappresenti; infatti ognuno di noi attinge certi elementi piuttosto che altri.
Diversa è la situazione per l'individuo che ha raggiunto la cosiddetta "identificazione con il divino" (o se preferite l' illuminazione che altro non è che il far luce dentro di sé e contemplare finalmente la vera natura di CHI siamo). In questo stato non si attinge per le proprie creazioni al campo morfogenetico, ma direttamente ad un livello superiore, quello che in ambito cabalistico si chiama Atziluth; lo voglio qui definire come campo totipotente (*).
Noi qui però ci occupiamo della situazione in cui si riconosce la maggioranza delle persone e quindi rivolgeremo la nostra attenzione a chi si pone il problema di condurre una vita migliore, pur non essendo in grado, al momento, di raggiungere l'identificazione con il Tutto.
Una volta assodato che noi attingiamo a questo campo morfogenetico, che pur avendo dei limiti rispetto al campo totipotente è comunque molto molto ampio, ci possiamo anche rendere conto che noi traiamo consapevolmente o inconsapevolmente da questo campo alcuni elementi e non altri. Il nostro principale cruccio a questo punto è il renderci conto che potremmo formare la nostra realtà scegliendo inconsapevolmente degli elementi che poi si verificano penalizzanti. Che strumento abbiamo quindi per uscire da questo circolo vizioso in cui scegliamo in modo inconscio?
Semplicemente quello di osservare la realtà che finora abbiamo creato, per essere in grado di portare a livello consapevole ciò che giace nell'inconscio. La realtà infatti ci parla e ci parla per simboli; attraverso questi possiamo capire qual è il problema sottostante che ci ha spinti a creare situazioni penalizzanti, che ci vengono rappresentate attraverso quei simboli.
Per spiegare meglio come avviene il fenomeno di creare una realtà nella quale poi non ci riconosciamo, facciamo un esempio raccontando una storia.
Immaginatevi di alzarvi una notte da sonnambuli e andare verso la cucina. Lungo il tragitto attraversate il soggiorno e mentre siete lì scompaginate i cuscini del divano, aprite la coperta che era piegata e la sbattete in malo modo a terra; poi, ignari di ciò che avete combinato, ve ne tornate a letto. La mattina dopo, alzandovi per andare a preparare la colazione, passate dal soggiorno e vedete tutto a soqquadro. Cominciate a chiedere al marito se quella notte si è alzato, chiedete al figlio se ha passato parte della notte sul divano... ma alla fine sembra non esservi un responsabile... eppure il divano è sottosopra!
Ecco, questa breve storiella ci racconta come avviene che ci ritroviamo nel bel mezzo di situazioni che, apparentemente, non abbiamo creato noi.
C'è una celebre frase attribuita a C. G. Jung che recita: "Rendi cosciente il tuo inconscio, oppure sarà lui a guidare la tua vita e lo chiamerai destino". Che sia stata o meno pronunciata effettivamente da Jung, questa frase la trovo profondamente vera e spiega bene cosa avviene nel caso noi siamo inconsapevoli dei contenuti del nostro inconscio.
Ma veniamo al dunque e cerchiamo di spiegare in che cosa consista il lavoro da fare rispetto ai simboli. Partiamo dall'esempio della signora sonnambula e poi farò un altro esempio. Nel caso della storiella precedente è evidente che in qualche modo l'inconscio della signora mostra dei segni di insofferenza rispetto al suo vivere in casa. Certamente sente il bisogno di sovvertire lo status quo, ma forse non ne è ancora consapevole. Il divano è altamente simbolico perché è il luogo del soggiorno dove la famiglia si riunisce per parlare, guardare un film, ricevere ospiti... Il suo inconscio le sta segnalando che in questo settore c'è una sofferenza per la situazione presente; fra l'altro non ha fatto manovre per creare un'altro ordine, ma ha semplicemente buttato all'aria le cose segno che in questo momento prevale la frustrazione e non ancora un'alternativa precisa. Cosa può fare questa signora quindi al momento? Semplicemente prendere atto del suo stato di insoddisfazione che forse non le era così evidente e cominciare a vedere che forse non si trova così completamente a suo agio nella situazione che sta vivendo e cercare di capire che cosa realmente non va e cosa può essere cambiato.
Facciamo un altro esempio.
Scendo la mattina a prendere l'auto per andare in ufficio e mi accorgo che lo specchietto laterale sinistro è stato divelto. Una volta sbollita la comprensibile frustrazione e prenotato il meccanico per la sostituzione, sarebbe bene che dedicassi qualche minuto ad analizzare questo simbolo. Trattandosi del lato sinistro dell'auto ed essendo l'auto una mia estensione, tengo buoni per l'analisi i parametri che applicherei al mio corpo: il lato sinistro è il mio femminile, lo specchietto serve a vedere chi arriva da dietro, quindi mi permette di vedere qualcosa che non posso guardare direttamente. Bene. Che io sia uomo o donna sostanzialmente il risultato non cambia: se sono un uomo si tratta della mia parte femminile e del mio rapporto con le donne; se sono una donna si tratta comunque del mio rapporto con le donne. In ambedue i casi questa rottura fa sì che io da un lato non possa più "specchiarmi/riconoscermi" in un certo modello femminile, oppure che non possa più guardare nella vita attraverso l'intermediazione dello specchio... forse devo guardare le cose in maniera più diretta e partecipativa, mettendo personalmente in gioco la mia intuizione? I significati possono essere molteplici e ognuno di noi dovrà trovare quello che gli risuona maggiormente, partendo sempre dalla simbologia che riusciamo ad identificare.
Un dato è certo. Se noi scegliamo la strada dell'interpretazione simbolica della realtà, cominceremo a capire che, al di là della comprensibile frustrazione che ogni "incidente" comporta, non tutti gli incidenti sono uguali e una gomma bucata non segnala le stesse problematiche di un danno allo specchietto laterale.
Comunemente può sembrare strano che ci sia un nesso fra degli accadimenti che noi consideriamo "puramente materiali" e la nostra Essenza più sottile, ma così non è perché è questa stessa Essenza a determinare questo o quell'altro evento e ciò avviene perché noi possiamo prendere pienamente coscienza di ciò che, magari insospettabilmente, giace nel nostro inconscio.
L'allenamento che si sviluppa con l'interpretazione simbolica dei Pianeti nel nostro Tema Natale (partirà il prossimo corso su questo tema in Gennaio 2025) non è che la punta dell'iceberg della nostra personale "scuola di consapevolezza" che mira a renderci in grado di essere osservatore attento della nostra vita per capire se sta davvero andando nella direzione desiderata e quali sono gli eventuali ostacoli sul cammino.
Sul tema del "Linguaggio simbolico della vita quotidiana" sto approntando un laboratorio online, con lo scopo di fornirvi gli elementi di base coi quali poi affinerete voi personalmente la vostra intuizione. Vi darò comunicazione di questo laboratorio qui sul sito e sul mio canale Youtube Astro Nashira
(*) in embriologia animale o vegetale si definisce totipotente (che ha tutte le potenzialità) una cellula che è in grado di dar origine da se stessa ad una varietà di cellule maggiormente differenziate.
aurelia bracciforti - Astro Nashira - 31 Ottobre 2024
Ho deciso di definire meta - astrologia questo metodo da me elaborato, perché il prefisso "meta" indica, a parte altri significati possibili, l'andare "al di là" ed è precisamente quello che succede utilizzando questo metodo: si va "al di là" dell'astrologia.
È sempre stato il mio obiettivo quello di "lavorare" coi simboli rappresentati dai Pianeti, così come sono presenti nel nostro Tema natale, con i loro aspetti facili o difficili; allo stesso modo è facile osservare che sia i nostri sogni che la nostra stessa vita quotidiana sono miniere di simboli, che noi incontriamo e ai quali molto probabilmente non facciamo alcun caso.
Parto qui dal postulato che siamo noi stessi a determinare l'incontro con certi simboli piuttosto che con altri, perché ci è impossibile non essere circondati da ciò che ci rappresenta, seppure a livello del nostro vissuto inconscio. Del resto è esattamente ciò che succede con il nostro Tema natale e con le specifiche posizioni in cui sono collocati i Simboli Planetari all'interno di esso: essi sono posizionati per esprimere nella maniera più chiara possibile CHI siamo noi come Essenza Spirituale.
La realtà che noi manifestiamo attinge le sue componenti dal campo morfogenetico (generatore di forme) in cui siamo immersi, pertanto nella nostra vita quotidiana noi traiamo da questo campo, per assonanza, quegli stessi componenti che vibrano dentro di noi e nel nostro Tema Natale e che ci permettono di dar vita ad una realtà che ci rappresenti; infatti ognuno di noi attinge certi elementi piuttosto che altri.
Diversa è la situazione per l'individuo che ha raggiunto la cosiddetta "identificazione con il divino" (o se preferite l' illuminazione che altro non è che il far luce dentro di sé e contemplare finalmente la vera natura di CHI siamo). In questo stato non si attinge per le proprie creazioni al campo morfogenetico, ma direttamente ad un livello superiore, quello che in ambito cabalistico si chiama Atziluth; lo voglio qui definire come campo totipotente (*).
Noi qui però ci occupiamo della situazione in cui si riconosce la maggioranza delle persone e quindi rivolgeremo la nostra attenzione a chi si pone il problema di condurre una vita migliore, pur non essendo in grado, al momento, di raggiungere l'identificazione con il Tutto.
Una volta assodato che noi attingiamo a questo campo morfogenetico, che pur avendo dei limiti rispetto al campo totipotente è comunque molto molto ampio, ci possiamo anche rendere conto che noi traiamo consapevolmente o inconsapevolmente da questo campo alcuni elementi e non altri. Il nostro principale cruccio a questo punto è il renderci conto che potremmo formare la nostra realtà scegliendo inconsapevolmente degli elementi che poi si verificano penalizzanti. Che strumento abbiamo quindi per uscire da questo circolo vizioso in cui scegliamo in modo inconscio?
Semplicemente quello di osservare la realtà che finora abbiamo creato, per essere in grado di portare a livello consapevole ciò che giace nell'inconscio. La realtà infatti ci parla e ci parla per simboli; attraverso questi possiamo capire qual è il problema sottostante che ci ha spinti a creare situazioni penalizzanti, che ci vengono rappresentate attraverso quei simboli.
Per spiegare meglio come avviene il fenomeno di creare una realtà nella quale poi non ci riconosciamo, facciamo un esempio raccontando una storia.
Immaginatevi di alzarvi una notte da sonnambuli e andare verso la cucina. Lungo il tragitto attraversate il soggiorno e mentre siete lì scompaginate i cuscini del divano, aprite la coperta che era piegata e la sbattete in malo modo a terra; poi, ignari di ciò che avete combinato, ve ne tornate a letto. La mattina dopo, alzandovi per andare a preparare la colazione, passate dal soggiorno e vedete tutto a soqquadro. Cominciate a chiedere al marito se quella notte si è alzato, chiedete al figlio se ha passato parte della notte sul divano... ma alla fine sembra non esservi un responsabile... eppure il divano è sottosopra!
Ecco, questa breve storiella ci racconta come avviene che ci ritroviamo nel bel mezzo di situazioni che, apparentemente, non abbiamo creato noi.
C'è una celebre frase attribuita a C. G. Jung che recita: "Rendi cosciente il tuo inconscio, oppure sarà lui a guidare la tua vita e lo chiamerai destino". Che sia stata o meno pronunciata effettivamente da Jung, questa frase la trovo profondamente vera e spiega bene cosa avviene nel caso noi siamo inconsapevoli dei contenuti del nostro inconscio.
Ma veniamo al dunque e cerchiamo di spiegare in che cosa consista il lavoro da fare rispetto ai simboli. Partiamo dall'esempio della signora sonnambula e poi farò un altro esempio. Nel caso della storiella precedente è evidente che in qualche modo l'inconscio della signora mostra dei segni di insofferenza rispetto al suo vivere in casa. Certamente sente il bisogno di sovvertire lo status quo, ma forse non ne è ancora consapevole. Il divano è altamente simbolico perché è il luogo del soggiorno dove la famiglia si riunisce per parlare, guardare un film, ricevere ospiti... Il suo inconscio le sta segnalando che in questo settore c'è una sofferenza per la situazione presente; fra l'altro non ha fatto manovre per creare un'altro ordine, ma ha semplicemente buttato all'aria le cose segno che in questo momento prevale la frustrazione e non ancora un'alternativa precisa. Cosa può fare questa signora quindi al momento? Semplicemente prendere atto del suo stato di insoddisfazione che forse non le era così evidente e cominciare a vedere che forse non si trova così completamente a suo agio nella situazione che sta vivendo e cercare di capire che cosa realmente non va e cosa può essere cambiato.
Facciamo un altro esempio.
Scendo la mattina a prendere l'auto per andare in ufficio e mi accorgo che lo specchietto laterale sinistro è stato divelto. Una volta sbollita la comprensibile frustrazione e prenotato il meccanico per la sostituzione, sarebbe bene che dedicassi qualche minuto ad analizzare questo simbolo. Trattandosi del lato sinistro dell'auto ed essendo l'auto una mia estensione, tengo buoni per l'analisi i parametri che applicherei al mio corpo: il lato sinistro è il mio femminile, lo specchietto serve a vedere chi arriva da dietro, quindi mi permette di vedere qualcosa che non posso guardare direttamente. Bene. Che io sia uomo o donna sostanzialmente il risultato non cambia: se sono un uomo si tratta della mia parte femminile e del mio rapporto con le donne; se sono una donna si tratta comunque del mio rapporto con le donne. In ambedue i casi questa rottura fa sì che io da un lato non possa più "specchiarmi/riconoscermi" in un certo modello femminile, oppure che non possa più guardare nella vita attraverso l'intermediazione dello specchio... forse devo guardare le cose in maniera più diretta e partecipativa, mettendo personalmente in gioco la mia intuizione? I significati possono essere molteplici e ognuno di noi dovrà trovare quello che gli risuona maggiormente, partendo sempre dalla simbologia che riusciamo ad identificare.
Un dato è certo. Se noi scegliamo la strada dell'interpretazione simbolica della realtà, cominceremo a capire che, al di là della comprensibile frustrazione che ogni "incidente" comporta, non tutti gli incidenti sono uguali e una gomma bucata non segnala le stesse problematiche di un danno allo specchietto laterale.
Comunemente può sembrare strano che ci sia un nesso fra degli accadimenti che noi consideriamo "puramente materiali" e la nostra Essenza più sottile, ma così non è perché è questa stessa Essenza a determinare questo o quell'altro evento e ciò avviene perché noi possiamo prendere pienamente coscienza di ciò che, magari insospettabilmente, giace nel nostro inconscio.
L'allenamento che si sviluppa con l'interpretazione simbolica dei Pianeti nel nostro Tema Natale (partirà il prossimo corso su questo tema in Gennaio 2025) non è che la punta dell'iceberg della nostra personale "scuola di consapevolezza" che mira a renderci in grado di essere osservatore attento della nostra vita per capire se sta davvero andando nella direzione desiderata e quali sono gli eventuali ostacoli sul cammino.
Sul tema del "Linguaggio simbolico della vita quotidiana" sto approntando un laboratorio online, con lo scopo di fornirvi gli elementi di base coi quali poi affinerete voi personalmente la vostra intuizione. Vi darò comunicazione di questo laboratorio qui sul sito e sul mio canale Youtube Astro Nashira
(*) in embriologia animale o vegetale si definisce totipotente (che ha tutte le potenzialità) una cellula che è in grado di dar origine da se stessa ad una varietà di cellule maggiormente differenziate.
aurelia bracciforti - Astro Nashira - 31 Ottobre 2024