Ero in stazione con una mia compagna e forse c'era anche un'altra mia compagna/amica. Dovevamo prendere il treno per Genova ma per prendere il biglietto credevamo bisognasse sapere il binario quindi giravamo un sacco per la stazione per sapere il binario. Avevamo dei trolley da portare. A destra, vicino agli ultimi binari c'era una zona palestra con dei pesi e vari altri attrezzi dove c'era il dr. Cox (così lo chiamavano....) Quella sera ci sarebbe stata una partita Sampdoria-Genoa e si sarebbe svolta in stazione. Noi salivamo delle scale sempre in cerca dei biglietti e ci trovavamo in una casa abbastanza bella. Non trovando niente salivamo un altro piano di scale e all'ultimo trovavamo una specie di grande veranda con dei tavoli da picnik attorno a cui erano seduti alcuni prof (tra cui quella di religione) e all'altro tavolo alcuni studenti di un'altra classe più piccoli di noi. Li salutavamo dicendo "che piccolo il mondo" e la prof. di religione mi diceva che era uscita di casa con me, come se abitassimo nello stesso palazzo e avessimo fatto la strada insieme. Io le dico: "ah non l'avevo vista!"(me lo aveva detto un po' come se mi rimproverasse) poi ci accorgevamo che non avevamo ancora i biglietti e stavamo perdendo tempo allora scendevamo, prima di un piano, e attraversavamo la casa della prof di religione, e c'erano un sacco di mobili costosi e un tavolo grande già apparecchiato con i piatti e io pensavo "madonna ma che ricca deve essere questa qui, per avere una casa sopra la stazione così bella" e poi guardando il tavolo pensavo che era un sacco da donna religiosa che ci tiene alla famiglia. Poi scendevamo ancora e ci trovavamo di nuovo in stazione dove c'era, oltre alla zona palestra che era sulla destra, al centro c'era una piscina con le corsie dove alcuni stavano nuotando, come se si tenessero delle gare lì poi noi finalmente facevamo i biglietti credo nelle macchinette automatiche poi andavamo in un posto dove si stava tenendo una specie di mini concerto prima della partita e io all'inizio volevo andarmene perché a stare lì ad ascoltare potevamo perdere il treno poi però saliva sul palco un ragazzo che mi piaceva che una volta avevo incontrato a Genova, che non mi aveva presa molto in considerazione quando ci eravamo conosciuti (era uno fissato col calcio) e iniziava a cantare Adagio di Lara Fabian. A un certo punto durante il ritornello mi alzavo e iniziavo a cantare sopra di lui e anche se lui aveva il microfono e io no, lo coprivo con la mia voce. Finivo la canzone, poi mi giravo e dicevo alla mia compagna/amica "tze, anche senza microfono lo copro" oppure tipo "ho la voce più forte di lui" E poi dopo la canzone lui veniva a salutarmi, con alcuni calciatori di fianco a lui, come se lui fosse un po' il "capetto" della situazione poi noi dovevamo andarcene, qui mi sembra ci fosse anche un'altra compagna/amica e correvamo per prendere il treno che partiva a e un quarto ed erano già e diciassette. Prima di salire c'era tipo una mini stanza di vetro dove una tizia in divisa cercava di fermarci perché eravamo già in troppi ed era tardi ma noi correvamo e le sfuggivamo e io le gridavo "abbiamo il biglietto, la prego" Poi dovevamo pesare la valigia e lasciarla lì, come se fosse un aeroporto e alla fine salivamo sul treno. Alla fine ci troviamo io e le altre due compagne/amiche in quei sedili con il tavolino in mezzo per 4 persone, però eravamo in 6 e c'erano anche dei ragazzi, ma non mi ricordo se erano miei amici o personaggi della serie Scrubs, ma non era importante. Poi io dicevo "ma Z.? Lo abbiamo perso? Dov'è rimasto? A fare i giochini al piano di sopra? e decidevo di chiamarlo, e mi sono svegliata prima di sapere se veniva anche lui o no. Ciao carissima, le stazioni nei sogni, come del resto nella realtà, segnalano sempre un punto di passaggio da uno stato ad un altro nella propria vita: si parte da una situazione per andare verso un'altra. In questo caso tu sei insieme a dei compagni/amici, come specifichi, e questo è molto tipico per il fatto che soprattutto alla tua età, molti degli eventi della propria vita e delle trasformazioni interiori che si subiscono vengono stimolati e condivisi dal gruppo dei coetanei che si frequenta. Veniamo ora in specifico al sogno. Tu stai andando a Genova a vedere una partita e questo significa che nella tua vita hai già un obiettivo verso cui tendi ed è abbastanza preciso, però all'inizio del sogno ti manca il biglietto per partire e non è facile neanche capire dove si fanno i biglietti in quella stazione...come dire che ti manca ancora qualche elemento, qualche “autorizzazione” a partire, a farti strada nella vita per i fatti tuoi (o almeno così credi) e soprattutto non sai dove te la puoi procurare questa “autorizzazione” perché non trovi la biglietteria... In questa ricerca ti imbatti nella tua prof. di religione (insieme ad altri colleghi). Non so quanto il tuo pensiero si fondi sulla religione ufficiale, ma questo personaggio mi sembra comunque rappresentare il “pensare comune”, le “buone vecchie care abitudini”, molto rassicuranti (tu vedendo la sua casa pensi che sia ricca e la ricchezza è simbolo di benessere e sicurezza...e la tavola apparecchiata fa molto “famiglia” come tu stessa dici). Resta il fatto che tu hai un atteggiamento ambivalente nei confronti di tutto ciò: forse le consideri cose ormai un po' sorpassate e banali, ma ne subisci comunque il fascino... Tienine conto. La ricerca dei biglietti prosegue e alla fine dici che fate i biglietti alle macchine automatiche e questo mi fa pensare che in realtà sarà “automatico” per te farti strada quando l'età e le condizioni saranno mature e non c'è qualcuno di specifico che ti deve autorizzare.... Il fatto che abbiate dei trolley da portare illustra semplicemente la situazione di ognuno di noi quando si muove nella vita e il carico di obblighi/divieti/abitudini che si porta dietro nel suo muoversi. Le tue valigie non mi sembrano molto pesanti, da come ne parli, ti fanno fare solo una moderata fatica, quindi non me ne preoccuperei molto. Il dato interessante del tuo sogno è il fatto che ad un certo punto questa stazione (che per definizione è un luogo da cui si passa per andare altrove o a cui si arriva e poi se ne esce) diventa come un parco di divertimenti, con palestra, piscina e poi addirittura un palco per concerti...tanto da farti/vi rischiare di perdere il treno che ti/vi porta al vero obiettivo. Qui direi che il significato si rende evidente: nella tua attuale fase di vita stai un po' disperdendoti in cose divertenti ma di scarsa importanza e soprattutto ti accompagni a persone che non sembrano avere a cuore quanto te il raggiungimento di Genova (cioè dell'obiettivo)e che sostanzialmente ti distraggono. I divertimenti sono tanti in questa specie di parco giochi/palestra/piscina, ma tu ci metti del tuo per trattenerti in questa fase di passaggio della tua vita, anche senza l'aiuto dei tuoi compagni. Quel ragazzo che avevi incontrato a Genova e che ti aveva scarsamente considerata è qualcuno con cui in qualche modo vuoi “pareggiare il conto” prima di partire e infatti provvedi a sistemare le cose...sbattendogli in faccia il tuo valore. La conclusione del sogno è comunque positiva rispetto al tuo muoverti nella vita perché in effetti alla fine il treno lo prendi (anzi lo prendete) seppure a costo quasi di perderlo e di un “atto di forza” nei confronti della signora in divisa (che quindi rappresenta l'autorità e il rispetto delle regole) e le tue parole all'autorità sono esplicite: le chiedi di fare uno strappo alla regola rispetto al ritardo e al numero di persone perché tu “hai il biglietto”... che è come dire: “so di essere una persona particolarmente complessa e consistente (i tuoi compagni/amici che salgono insieme sono in questo caso aspetti di te), ma sono autorizzata a partire” Ti faccio notare che sali sul treno senza bagagli il che vuol dire che, per quanto il tuo bagaglio sia leggero, per partire devi essere disposta a lasciarlo indietro... Probabilmente non ti serve. Resta forse un po' di rammarico per il tuo amico che non ti/vi ha potuti raggiungere... te ne farai col tempo una ragione. Buon viaggio!
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